Continua la rassegna di film d’animazione Una Rocca Animata: mercoledì 21 giugno è il turno di Kubo e la spada magica, vincitore del British Academy Film Awards come miglior film d’animazione del 2017!

 

Una fiaba non tradizionale, ambientata nel Giappone medievale, il tutto girato in slow motion sopra un tavolo di pochi metri quadrati.

Questo è Kubo e la spada magica, un film che si fa portatore di significati importanti, proposti al giovane pubblico in modo lieve e poetico, ma con lo sprone a combattere le avversità senza perdersi d’animo.

Pur non essendo un prodotto giapponese (a firmare il lungometraggio è la statunitense Laika, studio diventato famoso per film come Coraline e la porta magica e ParaNorman) l’atmosfera del sol levante si ritrova in ogni inquadratura, sia grazie a un’accurata ricostruzione storica (frutto della collaborazione con esperti oltre oceano), sia perchè il modo di raccontare la storia prende spunto dall’inconfondibile stile nipponico.

Kubo e la spada magica racconta la storia di un ragazzino, Kubo appunto, capace di “animare” gli origami e con essi dare vita a meravigliose storie. Benvoluto dalla comunità, il giovane riesce a guadagnare così di che vivere per sè e per la madre, una donna segnata da un vecchio dolore che passa metà delle sue giornate in stato di semi-incoscienza. Ogni sera Kubo deve tornare a casa prima che cali il sole: nelle tenebre si aggira infatti un temibile nemico, alla perenne ricerca del ragazzino.

Come in tutte le storie di questo tipo, il primo errore si paga caro: un giorno Kubo tarda il rientro e subito viene attaccato. Salvato dal sacrificio della madre, si troverà a compiere un percorso di crescita e di coraggio, accompagnato da una scimmia e uno scarabeo samurai, alla ricerca di 3 oggetti indispensabili per sconfiggere il nemico.

La vera arma di Kubo però non è la spada: infatti questa, insieme a un’armatura e ad un elmo, rappresenta soltanto una delle tre tappe del viaggio. La vera fonte di potere di Kubo è il suo shamisen, una sorta di liuto giapponese: suonando questo strumento il ragazzino riesce a infondere vita alle sue costruzioni di carta, ma non solo….la magia che scaturisce dalla musica sarà fondamentale per sconfiggere l’antagonista e riportare la pace nell’animo del protagonista. Non a caso il titolo originale è Kubo and the two strings.

Un film carico di tematiche profonde, quali la perdita – sia intesa come lutto che come dimenticanza, il non ricordare – l’incapacità di riconoscere il bene e l’amore, l’odio tra famigliari, il non saper accettare, il vivere costantemente in stato di pericolo, il dolore.

 

 

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