Un film a settimana per ricordare la Grande Guerra, in occasione della mostra 1914-1915 Volti e parole

Inaugurata il mese scorso, presso la Rocca dei Bentivoglio di Bazzano, proseguirà fino a fine luglio la mostra Volti e parole, un percorso di celebrazione del centenario della Prima Guerra Mondiale in Valsamoggia, portato avanti dalla Fondazione Rocca dei Bentivoglio e dal Teatro delle Temperie, col prezioso aiuto di numerosi partner.
Scopri 1914-1918 Volti e parole, piccole storie della Grande Guerra in Valsamoggia

L’intento di 1914-18 Volti e parole. Piccole storie della Grande Guerra a Valsamoggia è quello di raccontare il conflitto da un punto di vista intimo, facendo emergere le singole voci dei combattenti, degli uomini al fronte, arrivate ai giorni nostri tramite lettere, memorie, diari, quaderni, disegni, materiali che sono stati raccolti sia grazie ai privati, gli abitanti di Valsamoggia che hanno messo a disposizione i ricordi di famiglia, sia dai documenti presenti negli archivi storici comunali.

 

Singole voci per raccontare un evento globale: questo è l’intento della nostra mostra, ma è anche l’intenzione del cinema storico. Che sia basato sulle vicende di personaggi realmente esistiti, o che si tratti di racconti verosimili, i film storici puntano il riflettore su emozioni ed azioni particolari, calate all’interno di un contesto importante e universale, ricostruito grazie a un attento studio di testimonianze e documenti d’epoca. Per questo, le Biblioteche di Valsamoggia vogliono suggerirvi, da qui alla fine della mostra, un film a settimana, che racconti piccole storie dal grande conflitto.

 

Il primo titolo che vogliamo suggerirvi è un film del 2005, regia di Christian Carion

Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia

La vicenda prende il via da un reale avvenimento storico, la cosiddetta tregua di Natale, una serie di “cessate il fuoco” non ufficiali stabiliti dalle fazioni in guerra lungo diversi siti del fronte occidentale, in occasione delle festività natalizie del 1914. Precisamente, il film si basa sulla decisione di Guglielmo di Prussia di inviare il cantante d’opera Walter Kirchhoff ad esibirsi al fronte davanti alle truppe.

Il film, ambientato appunto nel dicembre del ’14, punta subito il dito sulle differenze, ma in realtà sulle somiglianze, dei diversi eserciti in lotta e degli uomini che vi prestano servizio, a cominciare dai capitani (il britannico Gordon, il francese Audebert, l’ebreo tedesco Horstmayer) fino ai soldati semplici, in particolare il religioso scozzese Palmer, l’attendente francese Ponchel e il tenore tedesco Sprink. Ognuno calato all’interno del proprio inferno, lontano dagli affetti, convinto o meno della necessità del conflitto…ma, alla vigilia di Natale, tutti sapranno mettere da parte le armi e i propri ruoli per tornare ad essere semplicemente esseri umani, facendo cadere le barriere e festeggiando con gli altri, a dispetto delle differenze e delle lingue, tra canti d’opera e musiche di cornamusa.

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Potete trovare il film presso la Mediateca di Bazzano e la Biblioteca di Crespellano 

 

Un film che ci ricorda il valore dell’umanità e della condivisione, che, in fondo, a dispetto delle ostilità, l’uomo è un animale sociale: il festeggiamento del Natale è, ed è stato, un pretesto per sospendere almeno momentaneamente una guerra iniziata da pochi mesi e da cui molti sentivano già il bisogno di prendere le distanze. Tra un canto di Natale e una partita di pallone, i soldati mostrano le foto dei propri cari lontani, e si scambiano cibi e bevande: champagne francese, cioccolato tedesco, whisky scozzese. Pochi bocconi, conservati per il Natale, e divisi con i propri nemici.

 

Di cibo, o della mancanza di esso, si parlerà anche in occasione della nostra mostra.

Inaugura domenica 6 maggio, alle 10.30, presso l’Ecomuseo della Collina e del Vino, la sezione Tirare la cinghia, sull’agricoltura e l’alimentazione in tempo di guerra.

Un percorso che culmina con la cena del 18 maggio, evento di restituzione del progetto didattico Tirare la cinghia, che vedrà i ragazzi dell’Istituto Alberghiero B. Scappi eseguire ricette tratte dai ricettari “del tempo di guerra”.

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