Per una memoria monumentale e documentale della Grande Guerra

 

Riflettendo su come iniziare questo breve articolo, sono inevitabilmente tornate alla mente le parole di Marc Bloch, uno degli storici più autorevoli del XX secolo a cui si devono pagine illuminanti sulla metodologia storiografica.

Nella sua opera forse più celebre, Apologia della storia o Il mestiere di storico, ancora oggi fondamentale per chi voglia intraprendere con serietà lo studio di questa disciplina, Bloch scriveva: “L’incomprensione del presente nasce fatalmente dall’ignoranza del passato“.

 

Parole di pietra. Per una memoria monumentale e documentale della Grande Guerra, l’iniziativa che le sezioni ANPI di Valsamoggia, con la collaborazione della Fondazione Rocca dei Bentivoglio e il patrocinio del comune di Valsamoggia, presentano sabato 28 ottobre alle 17.30 a Palazzo Garagnani (Crespellano) è, fin dal titolo, una chiara dichiarazione d’intenti che fa proprio l’insegnamento di Marc Bloch.

La conoscenza del passato porta con sé la necessità della memoria, ideale testimone che passa di mano in mano da una generazione all’altra; e la memoria non è costituita unicamente dai documenti che giungono conservati al presente, ma anche dai monumenti che fissano nello spazio e nel tempo gli avvenimenti a cui rimandano. Certo l’esercizio della memoria richiede impegno, nessuno può negarlo, ma è un impegno civile a cui la coscienza sociale stessa dovrebbe richiamare, al di là di qualunque corrente di pensiero si voglia abbracciare.

 

Sabato 28 ottobre parteciperanno al dibattito due giovani storici, Giacomo Bollini e Daniel Degli Esposti, che della conservazione della memoria hanno fatto il nucleo attorno a cui sviluppare il loro lavoro.

Il primo, nel suo contributo intitolato Un intervento per la conservazione della memoria storica della Grande Guerra. Il recupero delle memorie di carta e di pietra, illustrerà l’attività del comitato Memorie di pietra della Grande Guerra, nato in seno all’associazione Emilia Romagna al fronte, e la pubblicazione L’ora K del bolognese Arnaldo Calori, che proprio grazie al comitato stesso è stata ripubblicata, dopo essere stata data alle stampe un’unica volta negli Anni Trenta. Come si avrà modo di scoprire, nelle pagine del libro Calori narra, da testimone in prima persona, vicende che coinvolsero truppe italiane sul fronte carsico durante la Prima Guerra Mondiale.

Daniel Degli Esposti, invece, contribuirà con un intervento intitolato Eredità e memorie della Grande Guerra e con l’occasione parlerà della sua pubblicazione Radici di futuro. Le guerre mondiali nella valle del Samoggia attraverso i luoghi della memoria. Si tratta di un itinerario che va a toccare tutti quei simboli della memoria (cippi, lapidi, monumenti) diffusi sul territorio della valle del Samoggia che troppo spesso finiscono con lo sbiadire e appannarsi sovrastati da quanto li circonda, dimenticando che, in realtà, ciò che sta intorno trae origine proprio dagli eventi ricordati da queste memorie di pietra.

Quando bevi l’acqua dal pozzo, ricordati sempre chi l’ha scavato” recita un proverbio cinese, l’augurio alle giovani generazioni di oggi e di domani è quello di avere sempre memoria delle generazioni di ieri, non solo per gratitudine verso chi a caro prezzo ha garantito la libertà odierna, ma anche per vedere con maggior chiarezza in quale direzione stanno avanzando.