Intervista a Charlotte Marianne Parente, autrice dell’illustrazione di Una Rocca animata 2018!

Anche quest’anno, per la grafica di Una Rocca Animata,  abbiamo potuto collaborare con una giovane illustratrice del territorio, Charlotte Marianne Parente.

 

Il disegno della locandina è semplice ma bellissimo, e interpreta perfettamente l’atmosfera della rassegna: gioia, stupore, divertimento.

 

 

Abbiamo fatto qualche domanda a Charlotte per farvi conoscere lei e il suo lavoro:

 

Quando hai scoperto di avere questa passione per l’illustrazione?
Disegnare mi piaceva fin da bambina, e educazione artistica e storia dell’arte sono sempre state tra le mie materie preferite, ma non avevo mai pensato di scegliere questo percorso professionale fino alla fine delle superiori, quando la maturità si avvicinava e dovevo decidere cosa fare dopo… fino a quel momento disegnare era stato qualcosa che facevo per me, e per i compagni di scuola che mi chiedevano disegni. A quel punto ero indecisa tra una scuola d’arte e cinema, una laurea in lettere o fare il pilota di aerei. Poi ho scelto i disegni.

 

Qual’è la tua formazione? Cosa ti piace dell’accademia che stai frequentando?
Non ho frequentato il Liceo Artistico, quindi la mia educazione in materia era parecchio carente (lo è tuttora, non si finisce mai di imparare).
Dopo le superiori mi sono iscritta al corso di Cinema d’Animazione dell’Accademia Nemo di Firenze che, come tutto, ha i suoi pregi e difetti. È una scuola relativamente giovane, ma sta crescendo e di anno in anno i corsi migliorano e si sviluppano. Gli insegnanti sono sempre a disposizione degli studenti per revisioni e consigli, e il numero ristretto di persone che compone ogni classe fa sì che riescano a seguire gli studenti nel loro percorso con più attenzione rispetto a corsi come l’Accademia delle Belle Arti, dove tutto è di proporzioni più “universitarie”. Il loro grande pregio però è di ospitare frequentemente artisti internazionali per conferenze e workshop, quasi sempre gratuiti per gli studenti. È molto utile imparare da professionisti del settore, che siano animatori, illustratori o artisti che ricoprono precisi ruoli negli Studi, vedere concretamente tutto il lavoro che si cela dietro le quinte di una produzione è sempre affascinante (anzi, è la parte migliore).

 

Che lavoro vorresti fare una volta completato il tuo percorso di studi?
Questa è una domandona! Direi lavorare nel campo dell’animazione, sicuramente, ma vi stupireste di quante figure professionali diverse esistano al suo interno. In particolare, mi attrae il mondo della stop-motion animation, chissà che un giorno non riesca ad entrare a farne parte.

 

Parlando di cartoni animati, qual’è lo stile che preferisci? Perchè?
Non saprei rispondere, mi piacciono tutti: 3D, stop-motion, tradizionale, 2D… quando un film mi piace non è solo per l’aspetto estetico, ma anche per la storia, il suo sviluppo, le idee… Ma dovendo dare una risposta, direi che nulla batte i vecchi film realizzati con il metodo tradizionale (quindi disegnati su carta, come i vecchi Disney o le bellissime pellicole dello Studio Ghibli) e che spero che il 2D digitale negli anni a venire sarà all’altezza.

 

Come hai sviluppato l’illustrazione per Una rocca animata 2018?
Mi piaceva l’idea che la rocca fosse riconoscibile a colpo d’occhio, e che l’illustrazione si basasse sul fatto che le proiezioni avrebbero avuto luogo lì… così ho pensato alla rocca come un enorme proiettore, al centro dell’immagine, e il resto è venuto di conseguenza. Ho cercato di mantenere i colori dell’illustrazione dell’anno scorso per dare un senso di continuità (e perché quel blu scuro mi piace un sacco) e mi sono divertita sperimentando un po’ di pennelli di Photoshop. Poi mi è venuta l’idea di fare piccoli disegni da affiancare a ognuno dei titoli della rassegna, delle sorta di “mascotte” dei film (ma quelle si vedono solo sul retro del volantino, non nelle locandine). Avrei volentieri lavorato di più sul font (il lettering è una mia passione), ma avevo poco tempo… si farà meglio la prossima volta.