Il 5 agosto 1967 (tra poche settimane si celebrerà il cinquantesimo anniversario) venne pubblicato The Piper at the Gates of Dawn, l’album di debutto di una delle band più importanti della storia della musica, i Pink Floyd.

Fin dalla prima formazione del 1965, che comprende Syd Barrett (voce e chitarra), Roger Waters (basso), Nick Mason (batteria) e Richard Wright (tastiere), con l’aggiunta del chitarrista David Gilmour nel 1967 (che poi andrà a sostituire definitivamente Barrett), il gruppo influenzerà il panorama musicale degli anni a venire, sviluppando un proprio stile, in un primo momento accostato a movimenti definiti come musica psichedelicaspace rock, oggi comunemente riconducibile all’etichetta di progressive rock.

La band ha saputo reinventarsi nel corso degli anni e sopravvivere alle mode musicali, diventando un gruppo di riferimento internazionale, nonostante la rottura con Waters nel 1985, e pubblicando in tutto 19 dischi, dei quali l’ultimo, The endless river, nel 2014.

 

Per festeggiare i 50 anni (e oltre) dalla fondazione del gruppo britannico, la rassegna Corti, Chiese e Cortili ha voluto celebrare questo anniversario con un grande concerto con Big One – The European Pink Floyd Show, venerdì 7 luglio a Cà La Ghironda Art Museum a Zola Predosa.

 

Cogliamo l’occasione, dunque, per raccontarvi un pezzettino della storia dei Pink Floyd, la storia di un album, anzi del film che da quell’album è tratto: The Wall.

Si può dire che The Wall sia un prodotto scaturito da una sola mente, quella del bassista Roger Waters, che infatti riversa nella composizione di questo lungo concept album il proprio disagio esistenziale, dalla morte del padre mai conosciuto al suo progressivo straniamento nei confronti degli altri componenti della band.

Il disco fa leva sull’incomunicabilità tra l’artista e il suo pubblico ed è stato ispirato da un episodio ben preciso, avvenuto durante un concerto a Montreal nel 1977, che turbò profondamente Waters.  Dopo la pubblicazione dei tre dischi che portarono alla ribalta il gruppo (Wish you were here, Dark side of the moon e Animals), la fama della band cresceva di giorno in giorno: Roger Waters mal sopportava questa pressione, che esplose un giorno nei confronti di un fan molto insistente. Pare che, esasperato, il bassista sia arrivato a sputare sul ragazzo: episodio che potrebbe sembrare di poco conto, ma che fece riflettere Waters sul livello di alienazione cui era arrivato.

Da questo pensiero scaturì la bozza di quello che sarebbe diventato The Wall: Waters presentò agli altri componenti della band i pezzi già scritti, e questo contribuì non poco ad inasprire i conflitti già in essere, che portarono poi alla rottura di metà anni ’80. Ma questa è un’altra storia: The Wall venne pubblicato nel 1979 grazie anche alla co-produzione di Bob Ezrin, e fu un successo clamoroso, tanto che fu deciso di trarne un film.

Ed è di questo film che andiamo ora a parlare: Pink Floyd The Wall.

La pellicola del 1982, regia di Alan Parker, è completamente basata sull’omonimo album. Quello che però rende il film veramente speciale è la presenza di una parte di animazioni, ad opera dell’illustratore satirico Gerald Scarfe: i disegni costituiscono una parte fondamentale nella resa dell’oppressione del protagonista, del suo caos interiore, e svolgono anche una funzione di critica sociale nei confronti di temi quali il consumismo, la politica e il militarismo.

La storia è quella di Pink, rock star ispirata a Waters (e, secondo alcuni, anche a Syd Barrett), che reagisce al crescere della sua popolarità estraniandosi sempre di più e rifugiandosi nelle droghe. Segnato fin dall’infanzia da un lutto profondo (la morte del padre, ucciso durante la battaglia di Anzio quando lui aveva solo pochi mesi) e da una madre iperprotettiva, Pink affronta la vita con un vuoto interiore che lo porta a isolarsi anche dalle persone care, come la moglie, ignorata fino al punto di spingerla al tradimento.

Questo, insieme alle insistenze dei fan (tra cui le groupie, simbolo dell’aspetto più lascivo del rock ‘n’roll) lo spingono alla follia: Pink distrugge la sua stanza d’albergo e contemporaneamente erige un muro mentale, metafora della volontà di prendere distanza dal resto del mondo. Da quel momento in poi le sue esibizioni appaiono come assemblee di fedeli di fronte a un dittatore, che non esita a mandare a morte chi non è conforme ai suoi standard.

Pink si troverà però costretto ad affrontare le sue paranoie nella stupenda scena del processo, interamente realizzata in animazione, che lo vede confrontarsi con le personificazioni dei suoi “spettri” (il professore, la madre, la moglie).

Interprete del film è il cantante Bob Geldof, allora voce dei Boomtown Rats, divenuto poi famoso per il suo impegno come attivista (è stato organizzatore del concerto Live Aid): la sua performance viscerale esprime bene il conflitto interiore vissuto dal personaggio.

Un film ermetico, di non facile accesso ai profani dei Pink Floyd, ma dal forte impatto emotivo e, grazie alla violenza visiva delle immagini, in grado di metterci in contatto con le nostre paure per riuscire ad esorcizzarle.

 

Come abbiamo detto, il film è stato tratto dal disco e ne rappresenta una sorta di “trasposizione visiva”. In alcuni casi, per esigenze di narrazione, è stato alterato l’ordine delle canzoni, che qui viene riportato con esattezza:

The wall
Pink Floyd

Durata: 39:14 (Disco 1), 41:58 (Disco 2)

Etichetta Harvest/EMI (Europa), Columbia/Sony (altri paesi)

Produttore : Bob Ezrin, David Gilmour, Roger Waters

Registrazione: Abbey Road Studios, 1979

Tracce:

Disco 1

  1. In the Flesh?
  2. The Thin Ice
  3. Another Brick in the Wall Pt. 1
  4. The Happiest Days of Our Lives
  5. Another Brick in the Wall Pt. 2
  6. Mother
  7. Goodbye Blue Sky
  8. Empty Spaces
  9. Young Lust
  10. One of My Turns
  11. Don’t Leave Me Now
  12. Another Brick in the Wall Pt. 3
  13. Goodbye Cruel World

Disco 2

  1. Hey You
  2. Is There Anybody Out There?
  3. Nobody Home
  4. Vera
  5. Bring the Boys Back Home
  6. Comfortably Numb
  7. The Show Must Go On
  8. In the Flesh
  9. Run Like Hell
  10. Waiting for the Worms
  11. Stop
  12. The Trial
  13. Outside the Wall

 

Lo trovate presso la Mediateca Comunale di Bazzano, collocazione CD 781 02.09. Il film invece lo trovate con la collocazione DVD 60 06.12.

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