I profondi mutamenti destinati a provocare il tramonto della “civiltà contadina” subirono un’accelerazione nel secondo dopoguerra, a causa dei nuovi equilibri socio-economici che si stavano consolidando. Negli anni ’50 tutta la fascia della media e bassa collina emiliana, non senza momenti di attrito sociale, fu teatro di una significativa riorganizzazione del territorio, che riguardò sia i nuovi assetti dei fondi agricoli, sia la rete viaria. La massiccia emigrazione della popolazione rurale verso la città e il declino della mezzadria ebbero come conseguenza l’abbandono delle colture, mentre la necessità di più veloci vie di comunicazione, adatte a mezzi motorizzati, portò alla realizzazione di nuove strade e ad interventi di asfaltatura su quelle già esistenti. Fu il periodo delle occupazioni e delle manifestazioni organizzate. Preziose testimonianze di questi momenti ci sono giunte attraverso le immagini di Enrico Pasquali e Giovanni Bartoli che svolsero un fondamentale lavoro di documentazione fotografica di questi piccoli grandi avvenimenti nella zona di Castello di Serravalle e dei Comuni vicini. Alcune di queste fotografie documentano lavori di asfaltatura e nuovi tracciati stradali, mentre un gruppo significativo è stato scattato durante la manifestazione del 12 marzo 1956, in occasione della quale la popolazione della zona del Rio Marzatore rivendicò l’esigenza di una via di comunicazione più agevole tra Castello di Serravalle e Bazzano: la via Rio Marzatore che fu poi realizzata.