Il terzo appuntamento del progetto Viti-Cultura: le vie dell’uva a Valsamoggia tra arte, storia ed economia è stata un’uscita presso un’azienda agricola del territorio.

Le classi prime si sono recate a Corte d’Aibo di Monteveglio, le classi seconde all’Azienda Agricola Fondo Marzola di Castello di Serravalle.

A Corte d’Aibo i ragazzi, dopo aver osservato attentamente il paesaggio, facente parte del Parco dell’Abbazia di Monteveglio, caratterizzato da vigneti, frutteti, campi per il foraggio, boschi e i caratteristici calanchi, accompagnati dai propietari, hanno approfondito il tema della viticultura.

Hanno potuto osservare come lavora chi fa dell’ecosostenibilità uil proprio cavallo di battaglia, curando tuttii dettagli in tutte le fasi di produzione, dal campo alla cantina, dalla cucina all’accoglienza. Si è parlato di vitigni, di vendemmia, di vinificazione e di come si produce il Vino alla maniera degli antichi romani, con la fermentazione all’interno di grandi dolia di terracotta, e si è assaggiato il succo d’uva di Corte d’Aibo.

All’ azienda Vitivinicola Fondo Marzola i ragazzi hanno potuto parlare di viticultura distinguendo tra uve da tavola, da vino e parlando anche di altri prodotti come l’aceto balsamico e forte, la marmellata d’uva, oppure i sughi, che si ottengono mescolando il mosto con la farina. L’uva Saslà, come la chiamiamo qui, ha gli acini piccoli e una buccia molto sottile e polpa dolce. E’ un’uva molto delicata che deve essere trasportata con molta attenzione, per questo negli anni ’50 del XX secolo la sua produzione è diminuita. Oggi alcuni agricoltori stanno cercando di dare nuovo impulso alla sua produzione.  Tradizionalmente viene consumata con le crescentine fritte e il parmigiano o usata per realizzare marmellate. I ragazzi hanno potuto osservare le viti da vicino per parlare nel dettaglio delle parti della pianta e dei metodi moderni per coltivare la vite, proteggerla dai parassiti e delle fasi di lavorazione per ottenere il vino.