Continuano gli incontri di Equality, il webinar dove ragionare di un possibile futuro libero da barriere e ingiustizie.

 

I partecipanti, ragazzi e ragazze tra i 14 e i 20 anni, a breve dovranno iniziare ad approcciarsi al mondo del lavoro, chi decidendo il percorso di studi da intraprendere e chi, più grande, alle prese con i primi impieghi.

Cosa li aspetterà? Avranno tutti le stesse possibilità di carriera? Lo stesso salario? Gli stessi trattamenti?

Le donne saranno considerate alla stregua dei colleghi maschi?

Siamo sicuri che, a partire da questo argomento, scaturiranno diverse considerazioni che porteranno a un bel dibattito.

 

Purtroppo sappiamo che la parità di genere in ambito lavorativo non è ancora garantita a tutti, ma grandi passi sono stati fatti e altrettanti andranno ancora compiuti.

In questa occasione, le Biblioteche di Valsamoggia propongono 5 titoli che tentano di affrontare l’argomento attraverso diversi punti di vista.


“La parità –  sul lavoro e in famiglia – si conquista anche opponendosi alle piccole ingiustizie insite nel mondo in cui viviamo”

Bastava chiedere! Dieci storie di femminismo quotidiano

Emma

Conosci la scena: sei tornata dal lavoro, hai fatto la spesa, stai preparando la cena e nel frattempo pensi a quando pagare l’affitto /chiamare l’idraulico / prendere la pillola / finire quella mail di lavoro / controllare che i tuoi figli (se li hai) abbiano fatto i compiti / prenotare il dentista per loro. Tutto questo mentre il tuo compagno ti chiede se, per caso, sai dove sono finite le sue scarpe. Storie insieme esilaranti e tremendamente serie. Un fumetto femminista che ogni donna dovrebbe leggere. Blogger, fumettista e ingegnere informatico francese, Emma comincia distribuendo volantini femministi all’entrata delle metro di Parigi prima di andare al lavoro. Nel 2016 decide di aprire un blog. Dalla prima pubblicazione online di “Bastava chiedere!”, Emma racconta la quotidianità delle donne – il lavoro, la coppia, la famiglia – da una prospettiva nuova, attraverso l’arma leggera ed efficace del fumetto.

Puoi trovare il libro presso la Mediateca di Bazzano

 

 

“Per approfondire il tema della disparità lavorativa tra uomo e donna”

Streghe: la riscossa delle donne d’Italia

Lilli Gruber

Libere di decidere del proprio corpo, capaci di mantenersi, brave ad amare ma anche a stare da sole. Così sono, o vorrebbero essere, le donne di oggi. Le loro simili, nel Cinquecento, venivano bruciate come streghe. E trent’anni fa hanno invaso le piazze d’Italia proprio al grido di “le streghe sono tornate” reclamando parità, divorzio, aborto. Oggi i roghi sono spenti per sempre, e sono sfumati gli echi dei cortei. Ma ci sono ancora diritti da chiedere. Perché le donne rimangono la maggiore risorsa non sfruttata del nostro Paese: solo il 46,3 per cento lavora, guadagnando meno di un pari grado maschio. E sempre fuori dalle stanze dei bottoni: aule parlamentari, consigli di amministrazione, università. Da Rita Levi-Montalcini a Gianna Nannini, da Rossana Rossanda a Luciana Littizzetto, quelle che ce l’hanno fatta raccontano qui la storia delle loro personali “emancipazioni”, le sfide e le lacrime, i sacrifici e i trionfi. Fanno da contrappunto poche voci maschili, il timbro profondo del potere: da Camillo Ruini a Silvio Berlusconi e Walter Veltroni. E si uniscono al coro le tante che combattono sul fronte della vita quotidiana: camioniste e avvocate, politiche e artiste. Mamme in ospedale per partorire e altre costrette ad abortire. È ascoltando le loro parole che Lilli Gruber raccoglie i fili di una rete femminile forse oggi sommersa o interrotta, per ricomporli in un dialogo armonioso tra donne diverse ma simili, perché unite in una battaglia comune.

Puoi trovare il libro presso la Biblioteca di Crespellano e di Monteveglio

 

 

“La storia di Beatrix, che grazie a passione e impegno è riuscita ad imporsi come artista ed imprenditrice di successo in un mondo che limitava molto le libertà delle donne, anche in ambito lavorativo”

La vita straordinaria di Beatrix Potter e la storia di Peter Coniglio

Linda Elovitz Marshall

Al terzo piano di una casa nella città di Londra, una bambina disegnava bozzetti del suo coniglio, Benjamin Bouncer. Disegnava anche rane, salamandre, tartarughe e topi. Il suo nome era Beatrix Potter. Amava la natura e la campagna. Età di lettura: da 7 anni.

Puoi trovare il libro presso la Biblioteca di Castello di Serravalle

 

 

“Donne che hanno saputo agire da soggetti in un mondo in cui potevano essere soltanto oggetti”

Le disobbedienti: storie di sei donne che hanno cambiato l’arte

Elisabetta Rasy

Che cosa unisce Artemisia Gentileschi, stuprata a diciotto anni da un amico del padre e in seguito protagonista della pittura del Seicento, a un’icona della bellezza e del fascino novecentesco come Frida Kahlo? Qual è il nesso tra Élisabeth Vigée Le Brun, costretta all’esilio dalla Rivoluzione francese, e Charlotte Salomon, perseguitata dai nazisti? C’è qualcosa che lega l’elegante Berthe Morisot, cui Édouard Manet dedica appassionati ritratti, alla trasgressiva Suzanne Valadon, l’amante di Toulouse-Lautrec e di tanti altri nella Parigi della Belle Époque? Malgrado la diversità di epoca storica, di ambiente e di carattere, un tratto essenziale accomuna queste sei pittrici: il talento prima di tutto, ma anche la forza del desiderio e il coraggio di ribellarsi alle regole del gioco imposte dalla società. Ognuna di loro, infatti, ha saputo armarsi di una speciale qualità dell’anima per contrastare la propria fragilità e le aggressioni della vita: antiche risorse femminili, come coraggio, tenacia, resistenza, oppure vizi trasformati in virtù, come irrequietezza, ribellione e passione. Elisabetta Rasy racconta, con instancabile attenzione ai dettagli dell’intimità che disegnano un destino, la vita delle sei pittrici nella loro irriducibile singolarità. Incontriamo così la giovanissima Artemisia, in fuga dalle calunnie romane dopo un processo infamante, che si fa strada nella Firenze dei Medici ma non vuole rinunciare all’amore. Élisabeth Vigée Le Brun, acclamata ritrattista di Maria Antonietta, che attraversa l’Europa contesa dalle corti più importanti senza mai staccarsi dalla sua bambina. Berthe Morisot, ostacolata dalla famiglia e dai critici accademici, che diventa la première dame degli Impressionisti. La scandalosa Suzanne Valadon, amante e modella dei grandi artisti della Parigi di fine Ottocento, che sceglie di farsi lei stessa pittrice combattendo la povertà e i preconcetti. Charlotte Salomon che, quando sente avvicinarsi la fine per mano del boia nazista, narra la sua breve e tempestosa vita in un’unica sterminata opera che al disegno unisce la musica e il teatro. Frida Kahlo, straziata dalle malattie fin dalla più giovane età, che sfida la sofferenza fisica e i tormenti amorosi con le sue immagini provocatorie e il suo travolgente look. Tutte loro, negli autoritratti che aprono le intense pagine di Elisabetta Rasy, guardano negli occhi chi legge e invitano a scoprire l’audacia con cui hanno combattuto e vinto la dura battaglia per affermarsi – oltre i divieti, gli obblighi, le incomprensioni e i pregiudizi -, cambiando per sempre, con la propria opera, l’immagine e il posto della donna nel mondo dell’arte.

Puoi trovare il libro presso la Biblioteca di Crespellano e di Monteveglio

 

 

“Per relazionarci al mondo del lavoro bisogna innanzitutto saperci relazionare con gli altri”

La camera ingombra

Letizia Lambertini

Proponiamo uno strumento multimediale di educazione alla relazione per andare per il mondo e muoversi nel mondo delle relazioni più sicuri e consapevoli, grazie all’invito che questo strumento fa a lasciarsi accompagnare su un percorso di emancipazione emozionale ed esistenziale. L’obiettivo dell’ideatrice, che è esperta in Politiche Sociali, Educative e di Pari Opportunità, è quello di sollecitare e sostenere, grazie alla diffusione di questo strumento che utilizza linguaggi di forte impatto emotivo come filmati, slides shows, testimonianze e musiche, possibili percorsi di acquisizione e rafforzamento del sentimento e della consapevolezza di sé a partire dalle proprie relazioni intime per poi allargare il cerchio, attraverso le dimensioni progressive della generazione di appartenenza e del confronto intergenerazionale, fino ai rapporti con gli estranei e quindi anche con il mondo del lavoro. La camera ingombra si propone come strumento multimediale per educatori e insegnanti ma anche per chi voglia fare un percorso autoformativo, per l’educazione alla relazione attraverso quel particolare aspetto del confronto di genere che è la relazione intima e si rivolge, direttamente e indirettamente, a giovani (il target generazionale è tra i diciassette e i venticinque anni, il modello è quello autoformativo) come sollecitazione e sostegno a possibili percorsi di consapevolezza. La metafora filo conduttore fa riferimento alla complessità del rapporto amoroso: il senso è quello dell’incombere sull’intimità della relazione di una quantità di presenze incomprese, di “ingombri”, che solo il coraggio di conoscere e di significare consapevolmente permetteranno di sciogliere, consentendo alla relazione di “liberarsi”, e di approfondirsi, e di esporsi… fino a diventare politicamente significativa sul cammino verso l’emancipazione in tutte le relazioni significative. In questo senso Il progetto sotteso è insieme anche:
– un progetto di educazione sentimentale che divenga tramite di rafforzamento della propria identità;
– un progetto di educazione sociale che possa segnare il percorso trasformativo della propria condizione di abitanti in quella più consapevole di cittadine e cittadini cioè di membri di una polis, di una societas.

Puoi trovare lo strumento multimediale presso la Biblioteca di Monteveglio e Savigno

 

 

 

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