Cultura e tradizione popolare: il folklore
La compagnia dialettale “L’aj stréca un pô”, attiva da decenni a Castello di Serravalle, ha in repertorio una breve commedia, “La flépa”, che è la versione moderna de “La Filippa”, opera “ridicolosa e di spasso, in lingua rustica”, scritta nel 1608 da Giulio Cesare Croce (1550-1609). Quest’opera del Croce, notissimo, tra l’altro, per aver dato vita al personaggio del contadino Bertoldo, conobbe da subito una grandissima popolarità, tanto che fu rappresentata e tramandata oralmente per quasi quattrocento anni in tutto il territorio a ridosso del confine tra Modena e Bologna e fece anche parte del repertorio di Marino Piazza, celebre cantastorie emiliano, bazzanese di nascita, attivo fino agli anni ’50 del Novecento. “La flépa” per tradizione si rappresentava a Carnevale e in occasione di feste e matrimoni, ma raramente nelle piazze: poichè i gruppi abbastanza ristretti di spettatori si sentivano più direttamente coinvolti nella vicenda, la commedia si è trasmessa nel tempo, mentre le differenze riscontrabili tra la versione attualmente in repertorio e quella del Croce ci testimoniano, ancora oggi, la vivacità e la vitalità di questo testo.
La Banda Remigio Zanoli: una delle espressioni più peculiari della passione per la musica, condivisa dagli abitanti di tutta la Valle del Samoggia, è la Banda Remigio Zanoli, fondata nel 1861 ed ancor oggi attiva, sia con esecuzioni pubbliche che con corsi di orientamento per i ragazzi. Questo complesso bandistico, grazie alla forte tradizione musicale di Castello di Serravalle, ha potuto sopravvivere ai mutamenti sociali ed economici del secondo dopoguerra, rimanendo ancora oggi una banda giovane, formata in buona parte dai ragazzi.