I nostri musei, in trasferta ad Hannover
Nell’ambito del progetto “Tesori nascosti d’Italia. Consigli preziosi dall’Emilia-Romagna”, la nostra Rita Nobili è volata in Germania per presentare i musei di Valsamoggia al Consolato Generale d’Italia ad Hannover.
Lo scorso dicembre i musei di Valsamoggia (il Museo Civico Archeologico “A. Crespellani” e l’Ecomuseo della Collina e del vino di Castello di Serravalle), si sono presentati nella serata di presentazione del progetto Verborgene Schätze Italiens Geheimtipps aus der Emilia-Romagna – Tesori nascosti d’Italia. Consigli preziosi dall’Emilia-Romagna presso il Consolato Generale d’Italia di Hannover.
La serata organizzata dal Consolato, con la collaborazione del Museo Kestner e della DIK (società culturale italo-tedesca), ha chiuso il progetto promosso dal Consolato Generale d’Italia con gli obiettivi di promuovere la cultura italiana, in particolare archeologica e di stimolare la collaborazione internazionale tra musei.
A metà ottobre siamo stati contattati dal funzionario del Consolato Generale d’Italia ad Hannover, Riccardo Nanini, che ci ha confermato l’esito positivo del progetto. I Musei di Valsamoggia erano stati selezionati, insieme al Museo Civico Archeologico “L. Fantini” di Monterenzio per partecipare alle due giornate ad Hannover, il 5 e 6 dicembre scorsi.
Il 5 dicembre Rita Nobili per i Musei di Valsamoggia e Lisa Guerra per il Museo Fantini, sono state accolte da Frau Pia Drake, responsabile del settore didattica, formazione e comunicazione del Kestnermuseum di Hannover e dal suo staff di curatori delle collezioni, e condotte in una visita guidata al museo e alle sue collezioni.
La prima giornata è stata dedicata alla presentazione reciproca dei Musei, un lungo incontro tra addetti ai lavori durante il quale ci si è confrontati su diverse tematiche: come sono nati i Musei, come si sono evoluti nel tempo, come vengono gestiti a livello di sedi, collezioni, attività, sia didattiche che divulgative in senso lato, come vengono promosse e sostenute le iniziative.
La giornata successiva invece, è stata dedicata alla presentazione pubblica dei Musei, nella serata organizzata presso il Consolato, con la collaborazione del Museo Kestner e della DIK (società culturale italo-tedesca) per raccontare questi piccoli musei dell’Emilia Romagna e le possibilità turistiche che li circondano. Hanno introdotto Thomas Schwark, il direttore del Museo Kestner e il Console italiano di Hannover Giorgio Taborri.
Le relazioni sono state volutamente in italiano, con una sintetica traduzione in tedesco, per venire incontro alle esigenze di un pubblico di appassionati della cultura, della storia e della lingua italiana: le reazioni sono state di sincero stupore. Al termine della conferenza stato possibile confrontarsi con il pubblico, in modo informale, permettendo a Rita di ricevere apprezzamento per le relazioni e i contenuti esposti, di poter parlare in modo più approfondito del nostro territorio e delle possibilità turistiche che possono arricchire la visita ai nostri Musei.
Dopo la conferenza sono state poste le basi per future progettualità, su diversi temi che sono stati individuati come “affini”. Il più rilevante forse è quello relativo alle figure importanti dei fondatori di questi tre musei, tutti e tre autodidatti che, in tre generazioni consecutive, hanno “creato” luoghi di conservazione e diffusione della cultura per il proprio territorio.
August Kestner e il Kestner museum
Nato nel 1777 ad Hannover, Kestner fu un intellettuale tedesco, amante dell’arte, appassionato di archeologia e soprattutto fortemente legato all’Italia e a quella che fu la sua seconda patria, Roma, col suo ambiente aperto e multiculturale. Forte fu anche l’amore per la sua terra natale, la Germania: ai suoi concittadini lasciò la sua preziosa collezione di “tesori” italiani affinché potessero godere anche loro della stessa bellezza, che aveva portato così tanta gioia nella sua vita.
Il nipote Hermann rispettò con estrema cura le ultime volontà dello zio e trasportò la sua collezione nella città natale. Essa comprendeva: antichità egizie, greche, etrusche e romane con anche una raccolta di monete e gemme così come vasi, lucerne e statuette in terracotta ed in bronzo; una collezione rinascimentale e moderna di quadri a olio, maioliche e incisioni su rame di circa 80.000 pezzi; una biblioteca di circa 10.000 volumi, fra cui classici antichi e moderni, libri di etnografia, storia delle culture, linguistica, mitologia, religione, usi e costumi, viaggi, topografia, riviste e dizionari; una ricca biblioteca di musica e diversi strumenti musicali.
Nel 1884 Hermann Kestner firmò un contratto con la città di Hannover per la creazione di un museo, che potesse ospitare la collezione dello zio, finanziando l’opera con una quota di 100.000 marchi, un quarto della somma complessiva per la costruzione dell’edificio.
Kestner volle essere sicuro che la struttura venisse realizzata guardando più alla praticità che all’estetica dell’edificio. Affinchè la collezione potesse essere ammirata, studiata e utilizzata da tutti desiderava la creazione “di una sala dove i disegnatori, i pittori e gli incisori potessero realizzare copie e schizzi degli oggetti esposti ed una seconda per chi volesse studiare le opere scientifiche e musicali..” .
Influenzò anche la scelta dello stile architettonico, andando controcorrente rispetto al gusto dell’epoca: il Kestner Museum fu il primo edificio pubblico di Hannover realizzato in stile Neo-rinascimentale, voluto da Hermann proprio per sottolineare il forte legame della collezione con l’Italia e con il Rinascimento italiano.