E rieccoci di nuovo a parlare di Viti-Cultura.

Oggi parleremo di Archivi, parleremo in particolare di un Archivio Storico, quello dei Vicariati e del capitanato della montagna di Bazzano, che contiene una serie di documenti che vanno dal IX secolo fino alla seconda metà del XIX secolo.  Sapevate che nella sede di Bazzano sono conservati documenti tanto antichi? Aurelia Casagrande, la nostra archivista, li ordina, li conserva e fa in modo che “parlino”, ancora oggi, a chi è interessato a scoprirli.

 

Scopri gli archivi di Valsamoggia

 

Ma di cosa parla questo archivio e perché l’ abbiamo collegato al progetto Viti-Cultura?

L’archivio contiene documenti che riguardano l’amministrazione della giustizia nel contado di Bologna.  A metà del XIV secolo il Governo cittadino decise di suddividere il contado in aree chiamate Vicariati. Ogni vicariato era retto da un Vicario, un funzionario, che poteva  giudicare, e quindi  condannare o assolvere tramite un processo, coloro che commettevano dei reati nelle terre a lui soggette. Non tutti i reati potevano essere giudicati dal vicario (ad es. un omicidio o un altro reato grave per il quale era prevista la pena di morte veniva giudicato da giudici di grado più elevato presso il tribunale di Bologna).

Attraverso la lettura di queste carte è possibile farsi un’idea del modo in cui venivano amministrate, soprattutto in relazione al tema della giustizia, le terre di Bazzano, Savigno, Serravalle, S. Lorenzo in Collina, Monteveglio, cioè della parte della montagna bolognese a confine col territorio modenese.

Oltre alla testimonianza diretta che queste carte ci offrono sotto il profilo giudiziario, dallo loro lettura è possibile cogliere una serie di testimonianze indirette, per esempio  sui rapporti tra Bologna e le comunità del contado,  sulla vita quotidiana di queste comunità,  sulle loro consuetudini,  sulle attività agricole e commerciali dei loro abitanti,  sui prodotti coltivati e sugli animali allevati,  sui prezzi delle merci,  sugli utensili e gli essenziali oggetti d’arredo delle abitazioni. Sono inoltre molto preziose per tutti i nomi di luogo e di persona che ci forniscono.

Aurelia ha spulciato il materiale alla ricerca di tutti i documenti che avessero qualche riferimento al vino e all’uva per presentare alle classi seconde partecipanti al progetto, alcuni “casi” giudiziari … eccovene un assaggio!

 

8 maggio1380

Davanti al vicario di Monteveglio compare Nicola Sandri di Monteveglio per denunciare Pietro Tezani di Monteveglio, perché gli ha danneggiato un pezzo di terra coltivata a vite, posta a Monteveglio in località “A la serva”, che confina col fiume Samoggia, con Andrea Sandri e con la via pubblica.

Il danno è stato commesso introducendo nella vigna due buoi, che hanno rovinato le viti presenti.

Nicola chiede al vicario di procedere contro Pietro e di fargli risarcire il danno che è pari a 20 soldi.

Udito ciò, il vicario manda il nunzio a citare in giudizio Pietro che deve comparire davanti al vicario per difendersi dall’accusa di Nicola.

Il nunzio va a citare Pietro.

12 giugno 1380

Nicola Sandri ritira l’accusa e il notaio la cancella alla presenza di testimoni.

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