Arcipelago 2024 – Ottava edizione | Intervista a Lisha Liang
Arcipelago – Nessuno è veramente un’isola è il concorso artistico riservato agli artisti esordienti che, per volere e col sostegno della famiglia Biagi, da sette anni si tiene in Valsamoggia in ricordo di Gustavo Biagi. Il contest ha lo scopo di valorizzare e dare spazio ad artisti emergenti, consentendo di esporre le proprie opere all’interno di una mostra.
La mostra con le opere dei vincitori e delle vincitrici di questa ottava edizione è visitabile dal 7 al 22 settembre 2024 alla Rocca dei Bentivoglio.
Scopri il progettoPer conoscere meglio l’arcipelago artistico creato dai vincitori e dalle vincitrici di quest’anno, siamo andati ad esplorare i mondi che compongono questo insieme di isole umane.
Oggi conosciamo Lisha Liang che si occupa di temi di genere e violenza di genere, impegnandosi nel discorso femminista attraverso la sua arte. Esplora argomenti come l’educazione sessuale e la violenza domestica usando l’arte come specchio per riflettere la società e sensibilizzare sui problemi comuni.
Essere esordienti significa praticare, con qualunque tecnica e qualunque espressione, la fantasia e l’immaginazione con responsabilità, senza avere come meta o scopo unico e ultimo, il mercato. Esordire deriva dal latino “exordiri”, che in origine significava «cominciare a tessere». Quando hai cominciato, per la prima volta, “a tessere”?
Partendo dal mio tema originale sulla mancanza d’educazione sessuale, ho iniziato a discutere di questioni sociali.
Come ci insegna Arcipelago, nessuno è veramente un’isola. Cosa significa per te questo concetto?
Nessuno nasce solo e nessuno può crescere da solo. Siamo come un punto che si estende in tutte le direzioni e si intreccia con altri punti fino a formare una rete.
Ci racconti una delle tue opere che vedremo in mostra?
A quel tempo immaginavo che cosa sarebbe rimasto dopo che “l’ambiente” dissolve la pelle.
Ci sono dei contesti sonori che hanno ispirato le tue creazioni?
La musica classica del pianoforte può portarmi momenti tranquilli. Ma in termini di genere musicale, non ce n’è uno specifico che apprezzi più di altri. Dipende anche dai diversi stati d’animo. A volte mi piace anche ascoltare musica per pianoforte di tipo horror. La paura è l’emozione umana più primitiva, rende le persone timorose e vigili.