FATTORE FUTURO | E!state Liberi! – 3 campi estivi in Calabria, Sicilia ed Emilia-Romagna
E!state Liberi! – 3 campi di impegno e formazione: 2 cooperative di Libera Terra in Calabria e in Sicilia e un bene confiscato in Emilia Romagna
La Fondazione Rocca dei Bentivoglio, insieme all’Ass. Cooperare con Libera Terra, Libera Bologna e la Cooperativa CADIAI, organizza 3 campi di Impegno e Formazione sui beni confiscati alle mafie riservato a 47 giovani tra i 14 e i 17 anni residenti nei 5 comuni del Distretto Reno Lavino Samoggia (Valsamoggia, Sasso Marconi, Zola Predosa, Casalecchio di Reno, Monte San Pietro) o frequentanti scuole dello stesso territorio.
Un progetto che per il secondo anno ha lo scopo di valorizzare il riutilizzo sociale di questi beni attraverso momenti di impegno concreto, per conoscere meglio i territori in cui sono inseriti e per formare i partecipanti sui temi dell’antimafia sociale attraverso racconti e testimonianze.
I camp si rivolgono a ragazze e ragazzi dai 14 ai 17 anni. I gruppi saranno accompagnati da educatori professionali a supporto dei partecipanti e degli organizzatori.
PRESENTAZIONE CAMPI DI IMPEGNO E FORMAZIONE
Presentazione giovedì 30 maggio ore 18.30 alla Rocca dei Bentivoglio
CENA DI AUTOFINANZIAMENTO - 29 MAGGIO
I TRE CAMPI DI IMPEGNO E FORMAZIONE
SICILIA
DOVE
Presso la Cooperativa Placido Rizzotto – San Giuseppe Jato (Alto Belice Corleonese) – Sicilia
QUANDO
15-21 luglio
PER CHI?
Ragazze e ragazzi dai 14 ai 17 anni
residenti nei 5 comuni del Distretto Reno Lavino Samoggia
(Valsamoggia, Sasso Marconi, Zola Predosa, Casalecchio di Reno, Monte San Pietro)
o frequentanti scuole dello stesso territorio
POSTI DISPONIBILI
12
QUOTA A RAGAZZ*
€ 220,00
Pre-iscrizione entro il 25 giugno | Pagamento della quota entro e non oltre il 25 giugno 2024
CALABRIA
DOVE
Presso la Cooperativa Terre Joniche – Isola Capo Rizzuto – Calabria
QUANDO
25-31 agosto
PER CHI?
Ragazze e ragazzi dai 14 ai 17 anni
residenti nei 5 comuni del Distretto Reno Lavino Samoggia
(Valsamoggia, Sasso Marconi, Zola Predosa, Casalecchio di Reno, Monte San Pietro)
o frequentanti scuole dello stesso territorio
POSTI DISPONIBILI
20
QUOTA A RAGAZZ*
€ 220,00
Pre-iscrizione entro il 28 luglio | Pagamento della quota entro e non oltre il 2 agosto 2024
EMILIA-ROMAGNA
DOVE
Bene confiscato – Longastrino – Emilia Romagna
QUANDO
4-6 settembre
PER CHI?
Ragazze e ragazzi dai 14 ai 17 anni
residenti nei 5 comuni del Distretto Reno Lavino Samoggia
(Valsamoggia, Sasso Marconi, Zola Predosa, Casalecchio di Reno, Monte San Pietro)
o frequentanti scuole dello stesso territorio
POSTI DISPONIBILI
15
QUOTA A RAGAZZ*
€ 110,00
Pre-iscrizione entro il 28 luglio | Pagamento della quota entro e non oltre il 2 agosto 2024
Quali attività si svolgeranno?
SICILIA / CALABRIA
Mattina
Impegno a supporto della cooperativa – gestione dell’orto sociale, delle vigne o degli spazi adibiti a coltivazione
Pomeriggio e sera
incontri e testimonianze, visite storico-turistiche, tempo libero
INFO E ISCRIZIONI
La quota di partecipazione dovrà essere versata dopo aver ricevuto conferma di iscrizione da parte della Fondazione.
La procedura d’iscrizione si riterrà completa a fronte del pagamento della quota.
Il pagamento dovrà essere effettuato tramite bonifico bancario intestato a:
Fondazione Rocca dei Bentivoglio
IBAN – IT 70 X 08883 05404 038000381662
Causale “[Cognome e Nome del partecipante] – [Destinazione scelta + date] Campo Estivo Fattore Futuro”
(Es. “Mario Rossi – Calabria 25-31 Agosto Campo Estivo Fattore Futuro”)
Incontri organizzativi verranno svolti con gli iscritti prima della partenza
La quota di partecipazione comprende viaggio, vitto, alloggio e spese extra durante il soggiorno (es. visite culturali, uscite…)
centrolegalita@roccadeibentivoglio.it
051.836445 – 051.836441
CAMPI TEMATICI: FATTORE F – FARE FUTURO
Negli ultimi anni sono state consolidate le esperienze dei campi tematici, in cui i momenti di formazione e le azioni concrete sono indirizzate a scopi specifici.
Questo campo permetterà a 47 giovani residenti nei 5 comuni del Distretto Reno Lavino Samoggia (Valsamoggia, Sasso Marconi, Zola Predosa, Casalecchio di Reno, Monte San Pietro) o frequentanti scuole dello stesso territorio, di partire e dedicare parte della loro estate all’impegno civile e all’antimafia sociale, entrando in contatto tra loro e con la terra che li ospiterà.
Dopo anni in cui la vita sociale di ragazze e ragazzi ha subito un forte mutamento, con questo campo auspichiamo che ragazze e ragazzi del nostro territorio possano conoscersi grazie alle diverse attività proposte di impegno, ascolto e formazione (senza trascurare il tempo libero), con la speranza che al ritorno possano crescere contribuendo al vivere quotidiano dei nostri territori attraverso forme di cittadinanza responsabile, partecipando alla vita di associazioni di volontariato di cui il nostro territorio è ricco.
Il progetto “FATTORE F” mira quindi a creare un gruppo di giovani che, ispirati dal campo di Libera, sia in grado di ispirare a propria volta altri coetanei e trovare le motivazioni e le energie civili per continuare durante tutto l’anno l’impegno e la partecipazione nei propri luoghi di origine.
La presenza di un educatore professionale messo a disposizione dalla cooperativa CADIAI aiuterà il gruppo nel coordinamento, nell’auto-organizzazione, nell’elaborazione delle esperienze e nella facilitazione delle relazioni.
Presentazione cooperativa Placido Rizzotto
La Cooperativa Placido Rizzotto nasce nel Novembre 2001 ed è la prima cooperativa di giovani costituita per la gestione delle terre confiscate alla mafia site nel territorio dei Comuni del Consorzio Sviluppo e Legalità ove effettua l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, creando opportunità occupazionali ispirandosi ai principi della solidarietà e della legalità. Il metodo di coltivazione scelto sin dall’inizio è quello biologico e le produzioni sono tutte artigianali, al fine di garantire la bontà e la qualità dei prodotti che conservano il sapore antico della tradizione siciliana.
Da allora, nonostante le non poche difficoltà, la lucida follia dei soci tanto olio di gomito, idee e una bella dose di buona volontà, i ragazzi e le ragazze della Cooperativa continuano a credere ed impegnarsi nel Progetto di recupero delle terre confiscate alla mafia.
La coltivazione biologica eseguita sui terreni assegnati alla cooperativa si ispira alle tradizionali e storiche scelte colturali dell’entroterra palermitano prevedendo la rotazione quinquennale di grano duro, leguminose da granella (ceci, lenticchie, cicerchie), grano duro, melone o pomodoro, grano duro.
La zona in cui opera la Cooperativa Placido Rizzotto, quella dell’Alto Belice Corleonese, è particolarmente vocata per la produzione di uva da vino. Tutti i vigneti della cooperativa ricadono nel territorio della D.O.C. di Monreale e grazie all’aiuto di Slow Food stanno lentamente tornando produttivi.
La Cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra oltre a terreni agricoli gestisce anche l’agriturismo “Portella della Ginestra”, il Centro Ippico “Giuseppe Di Matteo”, e la Cantina Cento Passi strutture confiscate a Bernardo Brusca e ristrutturate grazie all’intervento del PON Sicurezza del Ministero degli Interni. La Cooperativa aderisce a Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e al CONAPI, Consorzio nazionale di apicoltori e agricoltori biologici.
Presentazione cooperativa Terre Joniche
La cooperativa Terre Joniche nasce nel 2013 con il progetto Libera Terra Crotone, promosso da Libera e dal comune di Isola Capo Rizzuto, con lo scopo di gestire circa 100 ettari di terreni confiscati alla ‘ndrangheta per realizzare produzioni bio da trasformare e distribuire con il marchio Libera Terra.
La cooperativa si è distinta per collaborazioni e progetti di grande valore sociale. Il rapporto con le associazioni locali permette la distribuzione dei prodotti orticoli alle famiglie bisognose, attraverso l’Emporio solidale. Sono stati sviluppati programmi di Turismo Educativo e Responsabile, con l’obiettivo di operare concretamente per la natura e il territorio, ragionando sul consumo critico e sul rispetto delle culture e delle comunità locali.
Presentazione Longastrino
Longastrino. Un bene confiscato da trasformare in uno spazio collettivo e condiviso, che si auspica possa diventare un luogo di condivisione di buone pratiche. È l’obiettivo con cui prende il via il progetto ‘Via Giuliana 32″, che ha al centro il complesso di beni confiscati di Longastrino, frazione di Argenta.
Il progetto – finanziato mediante il Bando Partecipazione della Regione Emilia-Romagna e portato avanti da Libera Emilia-Romagna Aps in partnership con il Comune di Argenta e con l’Agenzia Cooperare con Libera Terra – si svilupperà fino alla fine del 2023. Lo scopo: avviare un percorso partecipativo per condividere con la comunità la destinazione d’uso del complesso di beni confiscato in via definitiva nel 2019 ai sensi del Codice Antimafia e destinato dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata al Comune di Argenta lo scorso 21 marzo 2022.
«La costante attività di Libera – spiega Antonio Monachetti di Libera Emilia-Romagna – è indirizzata a stimolare e favorire in tutto il paese occasioni di riutilizzo sociale dei tanti beni confiscati presenti. Il percorso di Longastrino conferma tale nostra caratteristica. Abbiamo ritenuto essenziale proporre un percorso partecipativo per giungere alla condivisione con la comunità di ipotesi progettuali di riutilizzo sociale dei beni in questione da proporre all’Amministrazione locale. Le tappe di questo percorso rappresenteranno, inoltre, l’occasione per vivere il bene con il coinvolgimento della vasta rete di Libera, di Argenta e di tutti gli attori sociali territoriali che prenderanno parte al percorso: cittadini, associazioni, sindacati, imprese cooperative e in generale il Terzo Settore. Il nostro desiderio è che si possa giungere in tempi rapidi ad un pieno riutilizzo in grado di coniugare impresa ed inclusione sociale e lavorativa, facendo diventare via Giuliana 32 un punto di riferimento per tutto il territorio regionale con visite, momenti di confronto e di convivialità».
Un progetto portato avanti in rete, tra associazioni, istituzioni e rete cooperativa: «Facciamo un ulteriore passo avanti nel progetto di riqualificazione dell’azienda agricola di via Giuliana, a Longastrino, sottoposto a sequestro penale per attività mafiose», commenta il sindaco di Argenta Andrea Baldini. «Dal giorno del sequestro abbiamo lavorato con l’obiettivo di restituire il bene alla collettività, dopo che è stato utilizzato da chi alla collettività ha tolto e non ha dato. Questa è anche la missione che Libera porta avanti in tutta Italia: educare alla legalità, e restituire a chi è stato tolto. Siamo perciò orgogliosi di poter partecipare a questoprogetto, premiato con un finanziamento della
Un progetto portato avanti in rete, tra associazioni, istituzioni e rete cooperativa: «Facciamo un ulteriore passo avanti nel progetto di riqualificazione dell’azienda agricola di via Giuliana, a Longastrino, sottoposto a sequestro penale per attività mafiose», commenta il sindaco di Argenta Andrea Baldini. «Dal giorno del sequestro abbiamo lavorato con l’obiettivo di restituire il bene alla collettività, dopo che è stato utilizzato da chi alla collettività ha tolto e non ha dato. Questa è anche la missione che Libera porta avanti in tutta Italia: educare alla legalità, e restituire a chi è stato tolto. Siamo perciò orgogliosi di poter partecipare a questoprogetto, premiato con un finanziamento della regione Emilia-Romagna sul bando della partecipazione. In questi anni, da quando abbiamo firmato la convenzione con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che ci ha portato alla disponibilità del bene, abbiamo tante volte aperto le porte dell’azienda agricola perché si potesse imparare a conoscere quella realtà, e a capire come animarla grazie al coinvolgimento della cittadinanza. Questo progetto di partecipazione aiuterà a mettere un altro tassello al puzzle, e a costruire una realtà, e un futuro, forte e condiviso per l’immobile e per l’azienda agricola Le.Ni».
«L’Agenzia è, per sua natura, al fianco di Libera nei percorsi di riuso sociale dei beni confiscati, mettendo a disposizione le competenze dei propri soci che sono afferenti alla rete delle cooperative Legacoop – commenta Rita Ghedini, presidente di Cooperare con Libera Terra – Siamo nati per supportare lo sviluppo imprenditoriale delle cooperative
Libera Terra, ma ormai da vari anni, in accordo con Libera, abbiamo ampliato il raggio d’azione ad altre realtà e altri progetti in tutta Italia. Il percorso partecipato di Longastrino ha un valore importante per la comunità locale, e, inoltre, può consentire di sperimentare un modello di partecipazione utile sull’intero territorio regionale, in cui si stanno af acciando molti beni confiscati su cui è possibile innestare percorsi di riuso sociale e produttivo condivisi ed efficaci».
La storia del bene confiscato
Il complesso di via Giuliana 32 è composto da una serie di beni immobili e capannoni in un contesto di oltre quattro ettari. Nel luglio 2018 la confisca veniva disposta ai sensi del D.Lgs n. 159/2011 – Codice Antimafia, vista la sproporzione tra i redditi dichiarati dall’allora proprietario, ritenuto socialmente pericoloso, e il patrimonio da questo posseduto. Nel corso delle indagini è però emerso che in concomitanza del procedimento di prevenzione avviato, l’allora proprietario del complesso avesse attribuito in modo fittizio ad altri prestanome denaro e l’azienda agricola Le.Ni Srl, che occupa alcune aree del complesso di Via Giuliana.
Per questo, l’anno successivo, anche l’azienda veniva sottoposta a sequestro, nel procedimento penale – ancora in corso – aperto a carico degli stessi soggetti, per trasferimento fraudolento di valori. Il complesso di via Giuliana 32 rappresenta di fatto un unicum nel panorama della nostra regione e potrebbe diventare una delle prime esperienze di riutilizzo sociale di beni immobili con finalità sociali e imprenditoriali.
E!State Liberi!
Cosa sono i campi di Impegno e Formazione sui beni confiscati organizzati ogni anno da Libera?
Sono momenti di impegno concreto e di vita sociale attiva in collaborazione con gli attori sociali della rete di Libera, finalizzati alla valorizzazione e alla promozione del riutilizzo sociale dei beni confiscati e sequestrati alle mafie, nonché alla formazione dei/delle partecipanti sui temi dell’antimafia sociale e alla conoscenza dei territori coinvolti.
Per chi sono importanti?
1) Per le realtà che gestiscono beni confiscati e sequestrati: si indirizzano verso di loro energie attive e positive in termini di partecipazione e attenzione
2) Per i tanti giovani e adulti che ogni estate decidono, volontariamente, di dedicare una parte delle proprie vacanze ad accompagnare il quotidiano impegno di cooperative sociali ed associazioni nelle reti territoriali dell’antimafia sociale.