5 titoli per dire NO alla violenza contro le donne
In occasione del 25 novembre, la giornata contro la violenza sulle donne, le Biblioteche di Valsamoggia vi propongono alcune letture che siano spunto di riflessione e che possano stimolare un dialogo fra adulti e ragazzi.
Amori molesti: natura e cultura nella violenza di coppia – Silvia Bonino – Laterza
Per lungo tempo è esistita nelle specie animali solo una sessualità anonima e priva di legami. Solo con i mammiferi sono comparsi gli affetti, solo con gli esseri umani si è realizzata compiutamente la saldatura tra sentimenti positivi e sessualità. Sopravvivono ancora dentro di noi caratteristiche legate al cervello arcaico, che interpretano il rapporto uomo-donna secondo lo schema dominio-sottomissione. Su base biologica si fonda però anche la nostra capacità di favorire relazioni sociali positive: l’essere umano vive fin dalla nascita intense relazioni di attaccamento e di affetto, e crescendo sperimenta con i propri simili l’empatia, l’aiuto, la cooperazione. Silvia Bonino ci aiuta a scoprire le influenze culturali che stimolano le dimensioni più primitive e meno umane della nostra identità biologica: bisogna partire da questa consapevolezza per costruire un futuro di relazioni affettive e sessuali paritarie, le uniche capaci di soddisfare le esigenze più evolute di uomini e donne.
Disponibile presso la Biblioteca di Crespellano.
Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più – Michela Murgia – Einaudi
Questo libro è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un’ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice più nessuno.
Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse. Per ogni dislivello di diritti che le donne subiscono a causa del maschilismo esiste un impianto verbale che lo sostiene e lo giustifica. Accade ogni volta che rifiutano di chiamarvi avvocata, sindaca o architetta perché altrimenti «dovremmo dire anche farmacisto». Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di scopare di più, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta.
Disponibile presso le Biblioteche di Castello di Serravalle, Monteveglio e Savigno.
Amabili resti – Alice Sebold – E/o
Susie, quattordicenne, è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa. È stata adescata da quest’uomo dall’aria perbene, che la stupra, poi fa a pezzi il cadavere e nasconde i resti in cantina. Il racconto è affidato alla voce di Susie, che dopo la morte narra dal suo cielo la vicenda con inedito effetto straniarne. Il libro procede avvincente come un giallo: vogliamo sapere chi l’ha uccisa, cosa fa l’assassino, come avanzano le indagini, come reagisce la famiglia. Ed è Susie che ci racconta tutto questo, aumentando così la nostra partecipazione emotiva. Lei “fa il tifo” per suo padre quando, opponendosi alla svolta che hanno preso le indagini della polizia, capisce chi è il vero assassino e, pur non avendo le prove, cerca d’incastrarlo. “Amabili resti” è un romanzo che ci commuove senza mai indulgere a sentimentalismi. Le vite dei genitori, dei fratelli e degli amici di Susie, spezzate dalla sua tragica scomparsa, vengono raccontate con lo spirito allegro e senza compromessi dell’adolescenza. E Susie aiuterà tutti, i lettori per primi, a riconciliarsi con il dolore del mondo.
Disponibile presso le Biblioteche di Castello di Serravalle, Crespellano, Savigno e Monteveglio.
Franca Viola. La ragazza che disse no – Katja Centomo – Einaudi Ragazzi
Negli anni Sessanta, in un piccolo paese della Sicilia, una ragazza cambiò la storia d’Italia. Denunciando l’uomo che l’aveva rapita e violentata, Franca Viola si oppose alla cultura che obbligava la vittima di uno stupro a sposare il carnefice. Un atto di coraggio che mise fine a una clamorosa ingiustizia.
Durante una vacanza in Sicilia, tre sedicenni apprendono la storia di una loro coetanea che, cinquant’anni prima, ha cambiato la storia d’Italia affermando il diritto delle donne di decidere del proprio futuro. Nel 1965 ad Alcamo, Franca Viola subiva un sopruso che a quel tempo non era raro. Rapita e violentata dall’uomo che aveva rifiutato, sembrava non avere scelta: perdere la «purezza» costituiva un’onta incancellabile, e l’unica soluzione era sposare l’uomo che l’aveva disonorata. Solo cosí la macchia sarebbe stata lavata. Perfino la legge, che accettava il matrimonio «riparatore», era contro di lei. Le tre ragazze del 2017 scoprono che, se quella legge e quel modo di pensare non esistono piú, è perché Franca Viola disse no. Decise che la libertà non poteva venirle rubata e con enorme coraggio fece quello che nessuno si sarebbe mai aspettato… Età di lettura: da 12 anni.
Disponibile presso la Mediateca di Bazzano e la Biblioteca di Castello di Serravalle.
7 giorni – Letizia Lambertini – Settenove
Nati dall’incontro con molte donne straordinarie questi racconti ne restituiscono le voci cucendo insieme, con il filo narrativo dell’ironia, le trame ricorrenti in tante storie di ordinaria violenza. Le loro protagoniste se la lasciano alle spalle camminando verso se stesse con intelligenza e con coraggio. Non sono vittime ma protagoniste della trasformazione del mondo.
Disponibile presso la Biblioteca di Monteveglio.