LA LEZIONE DELLA MEMORIA COME BENE COMUNE ALL’INDOMANI DELLA CELEBRAZIONE DI DUE IMPORTANTI OCCASIONI DI RICORDO

Alla vigilia del 21 marzo, la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia, il Centro Legalità e Inclusione di Valsamoggia propone una riflessione, e un libro, sull’importanza della promozione della lettura come fondamentale e primo strumento di educazione civica attraverso la testimonianza di vita di una donna ebrea tedesca, Jella Lepman, il suo messaggio e il segno duraturo lasciato dalle sue intuizioni e dal suo impegno. Si tratta del libro di Gigliola Alvisi, “Una rivoluzione di carta”.

 

“Questo libro è dedicato a tutti i fomentatori di lettura, con riconoscenza.
Ovunque voi siate, sognatori con i piedi per terra e la testa fra i libri, questo libro è per voi.“

Una rivoluzione di carta” di Gigliola Alvisi

 

Questa è una dedica solo a prima vista generica del libro che Gigliola Alvisi, autrice di libri per bambine e bambini, ha indirizzato a tutti i “fomentatori di lettura” nel mondo. In verità interroga ognuno di noi, singolarmente.

N.d.R. Questo contributo era stato scritto prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Abbiamo deciso di proporlo senza modificarlo in virtù del messaggio di pace che promuovono non solo il libro di cui il post parla, ma anche la vicenda, narrata nel libro, di Jella Lepman e del suo protagonista dal nome parlante, Frido.

LA STORIA DI JELLA

Nata a Stoccarda nel 1891, perseguitata dal regime nazista, in fuga dalla Germania dove non le è più possibile lavorare come giornalista, nel 1936 si rifugia con i due figli piccoli a Londra dove lavora per la Bbc. 

Alla fine della guerra, pochi mesi dopo quel 27 gennaio 1945 in cui fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz, Jella Lepman torna nel suo paese di origine con l’esercito americano come consulente dei bisogni culturali ed educativi delle donne e dei bambini nell’area americana, per contribuire alla ripartenza democratica del paese.

Inizialmente restia all’incarico affidatole come “ri-educatrice” di donne e bambini, si convince grazie al suo lavoro sul campo che “solo i bambini avrebbero mostrato agli adulti la strada da percorrere.”  Interpreta così quel ruolo a suo modo finendo per trovare la propria missione e lasciare una profonda impronta in Germania.

Qui, infatti, fonda la Internationale Jugendbibliothek di Monaco, la più grande biblioteca per ragazzi al mondo che diventa luogo di libertà e creatività dove bambine e bambini, ragazze e ragazzi, possono esprimersi liberamente. 

Convintasi che gli orfani fossero bisognosi non solo di cure e riparo, ma anche di ricevere una formazione diversa da quella nazista, invia un appello agli editori di oltre 20 nazioni chiedendo che le venissero spediti quanti più libri possibili per la costruzione di una biblioteca dedicata esclusivamente ai giovani. I circa 4000 volumi giunti in dono costituiranno nel 1946 la prima ”Mostra internazionale di libri per bambini” e il primo nucleo della Internationale Jugendbibliothek.

Sei anni dopo, nel 1952, grazie ai risultati confortanti del suo lavoro, fonda IBBY (International Board on Books for Young People), una realtà oggi diffusa in più di settanta paesi e promuove la conoscenza del libro di qualità per i più giovani. IBBY, tra altri obiettivi, “crede che i libri possano aiutare bambini e adolescenti ad avere una migliore qualità di vita, per questo si impegna a garantire e difendere il loro diritto ad accedere ai libri e alla lettura, in particolare nelle aree disagiate e remote”. 

Promuovendo il “libro-cibo per la mente” Jella ha saputo instillare il seme della democrazia in generazioni affamate di pane e di storie, soprattutto di storie in grado di accompagnare queste stesse generazioni fuori dalla tragedia e verso un nuovo panorama di libertà e diritti che esse neanche conoscevano. I libri giunti in dono grazie a lei veicolavano in Germania il patrimonio storico-artistico internazionale e portavano una nuova narrazione del mondo e lo spirito critico della libertà grazie a cui è possibile continuare a coltivare il germe della memoria. Attraverso quei libri Jella ha provato a realizzare la sua visione di intesa ed unione tra i popoli: quella di un ponte di libri, che sarà anche il titolo della sua autobiografia.

L’opera di Jella Lepman le sopravvive anche dopo la sua scomparsa nel 1970.

 

UN INVITO ALLA LETTURA PER SCOPRIRE JELLA LEPMAN CON LO SGUARDO DI UN BAMBINO

La dittatura nazista tra le sue vittime può annoverare anche i libri, di cui faceva roghi, e ogni libertà civile che aveva completamente azzerato. Nel dopoguerra ha potuto invece nascere e fiorire in Europa il sistema della lettura, costituito di istituzioni pubbliche, scuole, librerie, biblioteche, associazioni, editori, scrittori e lettori, e di cui Jella Lepman e IBBY sono stati e sono tra i promotori più importanti.

Ricordare Jella Lepman serve quindi, secondo IBBY Italia (sezione nazionale di IBBY), anche a salvaguardare e promuovere “i valori condivisi volti alla tutela del patrimonio comune”.

Questo scopo è alla base di un altro progetto di IBBY Italia, la Biblioteca della Legalità – BILL – un progetto che nasce per diffondere la cultura della legalità e della giustizia tra le giovani generazioni attraverso la promozione della lettura.

BILL si struttura intorno ad una ampia bibliografia di cui abbiamo selezionato come invito alla lettura il libro di Gigliola Alvisi, “Una rivoluzione di Carta”, che presenta la figura di Jella Lepman attraverso lo sguardo di un bambino dal nome evocativo, Fridolin. Grazie all’incontro con Jella e tutto ciò che lei rappresenta, Fridolin riscopre la fiducia negli adulti e nel futuro. Come suggerisce l’autrice stessa, però, Jella Lepman sembra scoprire la strada da percorrere anche grazie a quest’incontro con il bambino, a ricordarci che anche il mondo adulto ha sempre qualcosa da imparare dal mondo dell’infanzia.

 

LA BIBLIOGRAFIA BILL DISPONIBILE IN VALSAMOGGIA

L’inizio del 2022 ha visto una ventata di titoli freschi fra gli scaffali delle biblioteche di Valsamoggia, come ricordiamo anche nell’articolo uscito sul numero di febbraio 2022 del giornalino comunale di Valsamoggia.

Proprio con lo scopo di promuovere la memoria come bene comune, il Centro Legalità e Inclusione e le biblioteche di Valsamoggia, anche grazie ai fondi del Mibact, hanno terminato lacquisizione di tutta la bibliografia BILL, Biblioteca della legalità: oltre 200 titoli dedicati a diritti e legalità, da subito disponibile ad utenti e classi per l’approfondimento dell’educazione civica, a cui si aggiungono anche materiali multimediali e graphic novel già presenti e aggiornati tutti gli anni.

Potrete chiedere il libro di Gigliola Alvisi e gli altri libri della Biblioteca della Legalità nelle biblioteche di Valsamoggia. Consultate l’elenco completo a questo link.

Inoltre, sul sito delle biblioteche di Valsamoggia, si possono trovare, in una pagina dedicata, le bibliografie tematiche sui diritti civili che toccano temi quali pari opportunità, ambiente, identità europea, Liberazione, identità linguistiche, affrontati attraverso saggi e romanzi per adulti.  

Il Centro legalità e gli operatori bibliotecari saranno a disposizione di studenti, insegnanti e pubblico per consigli individuali e percorsi di lettura con le classi. Per informazioni scrivete a: centrolegalita@roccadeibentivoglio.it

E IN FUTURO?

In attesa del 21 marzo il progetto BILL, anche attraverso una rete di istituzioni e associazioni che potrebbe nascere grazie ad esso e integrarsi benissimo nel patto territoriale per la lettura (qui maggiori informazioni), potrebbe rappresentare anche sul nostro territorio un ponte ideale fra la promozione della lettura e l’educazione civica legandosi a doppio filo con l’impegno per la diffusione e il ricordo delle storie di vita delle vittime innocenti di mafia e il contrasto all’impoverimento sociale e culturale.

Leggete l’articolo sul giornalino comunale a pagina 12 e aspettate le interessanti novità sul canale Facebook del centro.: @autautcontrolemafie

 

 

Il Centro Legalità e Inclusione per il Blog delle biblioteche