Per il secondo anno i bibliotecari di Valsamoggia si sono mossi in squadra per esplorare la Children’s Book Fair, l’annuale fiera del libro per ragazzi ospitata a Bologna. E per il secondo anno ci raccontano cosa hanno trovato di particolarmente interessante e cosa proporranno a breve sulle scaffalature di ogni biblioteca!

La Fiera del Libro per Ragazzi (o come è conosciuta internazionalmente, Bologna Children’s Book Fair) è uno degli appuntamenti annuali più rinomati della città di Bologna, e con il Salone internazionale del libro di Torino, Più libri più liberi di Roma, il Pisa Book Festival e Tempo di Libri di Milano, costituisce una delle maggiori fiere italiane del settore.

Da oltre 50 anniBologna Children’s Book Fair è un evento di riferimento per chi lavora nel campo dell’editoria e dei contenuti dedicati a bambini e ragazzi. Con i suoi oltre 26.000 visitatori all’anno,  costituisce il punto d’incontro per un pubblico variegato ed internazionale, rappresentando l’evento più importante a livello mondiale per lo scambio dei diritti editoriali, con un nuovo nucleo dedicato al licensing e ai contenuti multimediali per bambini e ragazzi.

La Bologna Children’s Book Fair è un punto di riferimento per editori, autori, illustratori, agenti letterari, distributori, insegnanti, traduttori e per tutte le altre figure che operano nel mondo dell’editoria e dei contenuti per l’infanzia; questo perché in questi anni la Fiera è riuscita a coinvolgere tutti gli operatori del settore, con aree ed iniziative dedicate alle varie figure professionali.

Il paese ospite di quest’anno è stata la Svizzera, la quale ha portato nuove mostre ed eventi che andranno ad aggiungersi al già ricchissimo programma.

Ed ecco che cosa raccontano i bibliotecari:

 

ANDREA

Per noi bibliotecari il “tour” degli stands degli editori italiani è una tappa obbligata quando si visita la Fiera del Libro per ragazzi. E’ lì che sappiamo di trovare i titoli più interessanti e originali da proporre per i nuovi acquisti. Questa volta però ho voluto ritagliarmi del tempo per dare un’occhiata con calma agli stands degli editori esteri e devo dire che sono rimasto molto colpito dalle dimensioni e dallo stile di alcuni di essi. L’anno scorso avevo già ammirato l’elegante stand di Taiwan, replicato quasi identico quest’anno ma con la variante di una lunga parete dedicata alle illustrazioni di gatti e felini.

Anche le installazioni dei grandi gruppi europei, come Hachette e Bonnier sono risultati notevoli. Tra l’offerta proposta mi è parso andasse per la maggiore il tema delle protagoniste femminili, declinato nei vari generi della letteratura di intrattenimento. Una modalità sempre più utilizzata e replicata dopo il successo planetario delle “Storie della buona notte per bambine ribelli”.

Tra le novità, scelgo di consigliarvi BELLA E IL GORILLA – Anthony Browne (Camelozampa), che con il suo splendido tratto ci racconta una delicata e improbabile storia di amicizia: c’era una volta un gorilla molto speciale, che parlava la lingua dei segni. Un giorno, chiese ai suoi custodi di poter avere un amico… Ispirato al Gorilla Language Project e alla storia vera della gorilla Koko, che parlava la lingua dei segni e amava i gattini.

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CARLOTTA

La Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna rappresenta ormai l’appuntamento più importante nell’ambito dell’editoria per bambini e ragazzi, un settore in costante sviluppo a livello globale. A dimostrazione di questo ruolo chiave, basti ricordare, accanto alla longevità dell’evento (quella del 2019 è la 56^ edizione), i numerosi premi che vengono assegnati nel corso della manifestazione, nonché le prestigiose collaborazioni con BookExpo (la più grande fiera del libro del Nord America) e con la China Shanghai International Children’s Book Fair (unica fiera dell’area Asia – Pacifico interamente dedicata ai libri per ragazzi). E’ dunque evidente che poter essere tra i visitatori dei padiglioni che hanno ospitato quest’anno più di
1400 espositori, da oltre 80 paesi, rappresenta un’occasione da non perdere, soprattutto per chi nel lavoro di ogni giorno si relaziona con questa realtà che ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. I bibliotecari, in misura maggiore di altri “addetti ai lavori”, hanno modo di constatare quotidianamente quanto sia diversa la produzione attuale rispetto alla passata. Certo i progressi tecnologici hanno influito anche in questo settore produttivo, ma credo che la svolta vada individuata più in un cambio di forma mentis. Se prima, infatti, i piccoli lettori venivano considerati un po’ di serie B, oggi, al contrario, l’attenzione che si pone nei loro confronti è massima. Dal testo alle illustrazioni, senza tralasciare i colori delle copertine, tutto, insomma,
concorre a creare un libro per l’infanzia. Si è compreso che un bambino, ancor prima di saper leggere, è un “lettore” più attento dell’adulto; la curiosità di una mente in continuo sviluppo non trascura nemmeno ciò che può apparire un dettaglio risibile. E allora ben venga questo cambio di prospettiva, che si sposa alla perfezione con le parole di Beatrice Alemagna (autrice e
illustratrice per l’infanzia di fama internazionale, nata a Bologna): “Un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo ha idee piccole”.
Adesso, però, è il momento di tornare al motivo principale di questo contributo: parlare di un libro. Non è facile sceglierne uno soltanto fra i molti che hanno catturato l’attenzione, ma, dopo lunga riflessione, eccolo qui:
IL GIORNO DELLA LUNA – Chris Hadfield (Il Castoro), prossimamente sugli scaffali della biblioteca di Crespellano.

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Titolo e copertina rivelano da subito quale sia l’argomento di questo albo illustrato pubblicato dalla casa editrice Il Castoro. Del resto l’allunaggio del 20 luglio 1969, in virtù del cinquantenario che ricorre nel 2019, sarà argomento di varie pubblicazioni, non solo per bambini. Sempre la copertina ci informa che l’autore è un vero astronauta: il canadese Chris Austin Hadfield, che
nel 2001 fu assegnato ad una missione di cui faceva parte anche l’italiano Umberto Guidoni. Pur non essendo più in attività da qualche anno, non ha certo dimenticato le esperienze uniche vissute nello spazio, ma c’è dell’altro e lo scopriamo iniziando a leggere. Il nome del bambino protagonista è Chris, lo stesso dell’autore, e il suo sogno è diventare un astronauta. Coincidenze? Niente affatto, Hadfield si è ispirato proprio alla sua infanzia per raccontare questa storia. Sfogliando le pagine, incontriamo il bambino intento a giocare col suo cagnolino, immaginando avventure spaziali, addirittura di atterrare sulla luna. Il piccolo Chris, però, ha un problema, molto comune a tanti bambini, ma decisamente fastidioso per un futuro astronauta: è
terrorizzato dal buio! Assistiamo all’ennesima notte insonne, con i genitori ormai stremati che le provano tutte invano, fino a quando una frase pronunciata dal papà sfinito cambia di colpo la situazione. Veniamo così a sapere che tutta la famiglia ha in programma di recarsi dal vicino, che possiede il televisore, per vedere in diretta lo sbarco sulla luna, sempre che non siano
troppo stanchi per colpa della notte in bianco, si fa sfuggire il papà. La sola idea di perdere un appuntamento per lui fondamentale rende improvvisamente coraggioso Chris, che, pur non chiudendo occhio, lascia finalmente tranquilli i genitori. E arriva, infine, il momento tanto atteso: tutti restano ipnotizzati dalle immagini degli astronauti che camminano sulla luna, ma nel protagonista si fa strada anche qualcosa di nuovo. Il buio, che tanto lo spaventa, è la caratteristica dominante dello spazio, che lui vorrebbe esplorare. E così l’oscurità perde in un attimo la sua connotazione negativa e si trasforma in una nuova dimensione che accoglie regalando stupore. Arricchito da questa nuova consapevolezza, Chris non solo non ha più paura di notte, ma è davvero pronto per diventare un astronauta. La presa di coscienza che chiude la storia è a mio avviso l’elemento di maggior valore; l’immediatezza con cui si manifesta, rafforzata dall’ispirazione autobiografica, avvicina il lettore, risultando più incisiva persino di quella raccontata da Ray Bradbury in Accendi la notte, unico suo testo scritto per l’infanzia.
A fare da cornice al racconto sono le magiche illustrazioni dei fratelli Eric e Terry Fan (The Fan Brothers), veri artisti visivi che mescolano le tecniche tradizionali al digitale; un riflesso argenteo, come la luce della luna, accompagna pagina dopo pagina la lettura.

 

FILIPPO

Partecipare alla Fiera del Libro per Ragazzi è come entrare in una sorta di mondo magico. Si viene catapultati in un universo di colori dove illustrazioni di ogni tipo catturano l’attenzione dei visitatori. Vorresti sfogliare tutti i libri, uno per uno, in ogni stand, ma il tempo è tiranno ed inevitabilmente occorre fare una cernita di quelli che più incuriosiscono.
Sfogliando, ci si accorge che le tematiche trattate nei diversi libri sono le più disparate e che, per davvero, ce ne per tutti i gusti. In particolare, sono stati due quelli che mi hanno colpito: GIORNO DI PISCINA – Christine Naumann-Villemin e Eléonore Thuillier (Pane e Sale)SI PUO’ – Giusi Quarenghi e Alessandro Sanna (Franco Cosimo Panini).
Il primo racconta di come spesso la paura verso un determinato evento (in questo caso, il corso di tuffo) si possa poi rilevare infondata… “Tutti vanno matti per la piscina, ma i corsi di tuffo… è tutta un’altra storia! Arrampicarsi sulla scaletta… ohi! Saltare dal trampolino alto… ohi ohi! Ritrovarsi con la testa sott’acqua… ohi ohi ohi! Ognuno rincara la dose, la paura finisce per avere la meglio e presto il terrore si diffonde…”
Il secondo invece mostra, attraverso una poesia in rima, la differenza tra “poter fare, non potere, dovere…”, una storia davvero molto bella su quello che possiamo, non possiamo, dobbiamo, vogliamo fare… “ci si può sporcare con la terra” e “si può finire tutti bagnati” ma “si può anche annoiarsi un po’…”, “si può non vincere le gare, si può non volerle neppure fare”.

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Buona lettura a tutti!

 

KATIA

La sensazione che si ha all’interno della Children’s book fair è la stessa che può avere un amante dei dolci in una pasticceria: vorresti avere tutto, e con i libri è ancora più difficile dire di no, perché non fanno ingrassare, anzi, fanno benissimo al corpo e alla mente!
Per me questa è stata la prima volta (chi, tra gli utenti, mi conosce, sa che sono più “specializzata” sul cinema) ma rimango sempre affascinata dai libri per bambini, che spesso sono vere e proprie opere d’arte, sia dal punto di vista delle illustrazioni che della narrazione vera e propria.
Una storia molto semplice, un pezzettino di quotidianità, può diventare qualcosa di meraviglioso se accompagnato dalle giusta poesia e da meravigliose illustrazioni.
Come questo libro, che ho visto nello stand della Gallucci e di cui mi sono letteralmente innamorata:
ODIO I MIEI GATTI (UNA STORIA D’AMORE) – Davide Calì e Anna Pirolli, una dichiarazione d’amore dell’autore ai propri animaletti, un po’ strani, un po’ dispettosi, ma senza i quali sarebbe impossibile vivere!
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 Un’altra casa editrice i cui prodotti mi hanno colpito molto è stata Sinnos: in particolare, penso che nella lista dei prossimi acquisti per la Mediateca di Bazzano compariranno i titoli SALVO E LE MAFIE – Riccardo Guido NINA E I DIRITTI DELLE DONNE – Cecilia d’EliaNon è mai troppo presto per raccontare ai ragazzi le ingiustizie della nostra società e le battaglie che sono state fatte per combatterle, basta usare le parole giuste e libri come questi, che mescolano i testi ai fumetti, sono adattissimi per i giovani lettori.
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 Infine, qualcosa per continuare a ricordare: LA STELLA CHE NON BRILLA – Gioia Marchegiani e Guia Risari (Gribaudo), un libro molto interessante che acquisterò per i miei piccoli utenti e che potrà essere usato nelle scuole del nostro territorio, fortunatamente sempre molto attente alle attività della Giornata della Memoria. Mai come in questo periodo dobbiamo ricordare che basta una piccola distrazione per precipitare nuovamente in un abisso fatto di odio e pregiudizio.

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MADDALENA

Ogni giorno incontro bambini ed ogni giorno racconto loro storie: il mio lavoro mi concede il lusso di dedicarmi a questa attività tanto stimolante e tanto arricchente e trovo la Fiera del libro per ragazzi una fonte inesauribile di ispirazione. Mi immergo fra colori, parole, idee, creazioni e quando torno in superficie la mia mente si ritrova sempre alle prese con questo interrogativo: “Quale idea, fra le tante stimolate, metterò in pratica per prima?”

Ogni stand mi regala qualcosa: c’è quello dove trovo spunto per letture adatte ai piccoli dell’asilo nido e quello specializzato in opere di argomento divulgativo; c’è l’editore che pubblica affascinanti libri artistici e quello che si concentra su testi di puro divertimento per i più piccoli. Ed io osservo, ammiro, costruisco nella mia mente percorsi tematici da proporre alle scuole e l’ampia gamma di prodotti mi permette di progettare i miei acquisti, compensando dove la raccolta della biblioteca mi sembra più carente.

Una cosa generale che ho notato passeggiando fra i corridoi è la sempre maggiore cura che si dedica alla letteratura per ragazzi: la professionalità degli autori si unisce all’arte degli illustratori, regalandoci meravigliosi albi illustrati che possono essere gustati e apprezzati da ogni età (se anche noi adulti ci soffermassimo più spesso ad osservare i libri per i bambini, la meraviglia e lo stupore per le cose belle, che abbiamo – ahimé – dimenticato, tornerebbero ad affiorare regalandoci uno spirito critico più positivo e propositivo).

Ed ecco un libro in particolare che mi ha colpita per la tenerezza del racconto e la semplicità delle immagini, una profonda semplicità, di quelle che senza orpelli e fronzoli sanno comunicarti tanto: Quando un elefante si innamora – Davide Calì e Alice Lotti (Kite), un libro divertente e dolce al tempo stesso, surreale ma realistico insieme, che racconta di quella prima fase dell’innamoramento che tutti prima o poi dobbiamo affrontare, sia in forma più leggera quando si è bambini che in forma più passionale in adolescenza o età adulta. E’ vero quando dicono che l’amore è universale, in effetti… “Può succedere a tutti, anche agli elefanti”!

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