Scopriamo con le parole di Katia Nobili, curatrice di Japanimation, i film di animazione protagonisti della rassegna dedicata agli anime giapponesi. Secondo appuntamento il 23 marzo alle 20.30 a Castello di Serravalle (Sala Polivalente, Piazza della Pace, 28). Prima della proiezione rinfresco preparato dal comitato genitori di Castello di Serravalle

Visione consigliata a partire dai 10 anni | Ingresso libero e gratuito

 

Penguin Highway

Nel progettare rassegne come Japanimation, bisogna avere uno sguardo libero da preconcetti e guardarsi attorno. I film di animazione giapponese, a meno che non siano grandi produzioni, faticano ad arrivare in Italia e, quando arrivano, solitamente li si può trovare in pochi cinema e per pochi giorni e non bisogna lasciarseli scappare.

Qualche anno fa mi sono imbattuta in Penguin Highway e ho pensato che sarebbe stato perfetto per il pubblico di questa rassegna.

In questo film c’è un po’ di tutto – realtà, scienza, magia, fantasia – ma soprattutto c’è il racconto della crescita di un bambino che vede frantumarsi le certezze accumulate nei suoi pochi anni di vita nel momento in cui si apre al mondo, che è tutto tranne che “certo”.

Aoyama è infatti uno studente delle elementari, figlio di uno scienziato, che crede fermamente nel metodo scientifico e analizza tutto ciò che succede attorno a lui con criterio e meticolosità, annotandolo in un taccuino. Da qualche tempo la sua routine è stata sconvolta dalla Sorellona (appellativo con cui i ragazzini giapponesi chiamano le ragazze più grandi di loro), l’igienista dentale arrivata da poco e di cui Aoyama si prende una piccola cotta.

Poco dopo aver conosciuto la Sorellona, però, accade qualcosa di inspiegabile: la città si riempie di misteriosi pinguini, che appaiono ed altrettanto misteriosamente scompaiono. La mente scientifica di Aoyama si mette in moto e il bambino decide di indagare seriamente su questo e su altri strani fenomeni che si manifestano nello stesso periodo. Ad aiutarlo saranno un gruppo di coetanei e, ovviamente, la Sorellona.

La soluzione della faccenda rimane criptica e dubbiosa, ma è proprio questo il messaggio del film: crescere significa venire a patti con questioni irrisolvibili, sentimenti irrefrenabili, vicende che sembrano dover seguire un percorso prestabilito e, invece, ne prendono un altro.

Aoyama rappresenta ogni ragazzino che si affaccia a qualcosa di più grande di lui e deve prenderci le misure, ma anche gli adulti si possono identificare nella sua frustrazione e ricerca di un senso che spesso, semplicemente, non esiste.

Penguin Highway è il primo lungometraggio del giovane regista Hiroyasu Ishida, un altro nome che probabilmente sentiremo spesso in futuro. Al momento, possiamo trovare il suo secondo film “La casa tra le onde”, nel catalogo della piattaforma Netflix.