Torre Gazone
L’area della Tozze di Gazone, già popolata nel periodo villanoviano, fu colonizzata prima da una fiorente comunità etrusca, poi dai Galli Boi e quindi dai Romani che vi costruirono un “Castrum” (Aquaria) esteso dall’area golenale del Samoggia per più di due chilometri verso Nord. L’area era attraversata da una delle principali vie romane di comunicazione, la Cassia, che da Modena portava a Pistoia e a Roma.
In seguito fu territorio conteso dai Longobardi e dai Bizantini, fra Papato ed Impero, fra Modena e Bologna. Qui nell’estate del 1226 Federico II di Svevia, nipote del Barbarossa, si fermò sull’incrocio di tre strade, poi denominato “Il Trivio dell’Imperatore”, per stabilire un nuovo confine fra Modena e Bologna.
La Torre di Gazone, così chiamata dal nome della famiglia che vi ha abitato per quasi trecento anni, era appartenuta in origine ai nobili Ugolini e si inseriva in questo contesto di frequenti lotte e di alterne vicende fra due poteri e due città rivali. Famoso è l’episodio del 1363 avente come protagonista un Gazone che guidò attraverso un passaggio segreto i Bolognesi all’interno del Castello di Monteveglio.
Nel Marzo 1527 l’assedio dei Lanzichenecchi di Carlo V al Castello di Monteveglio fu un tragico evento che ebbe ripercussioni anche sulla Torre di Gazone e sul suo fortilizio, dove probabilmente i Lanzichenecchi si erano accampati.
A seguito dell’esondazione del Ghiaia e del Samoggia, per una nevicata fuori stagione, prima di desistere dall’assedio e dirigersi verso Roma, la truppa si diede al saccheggio e all’incendio. Alla fine del 1500 alla Famiglia Gazone subentrarono gli Amberti e quindi i Macinelli. Questi ultimi ampliarono al massimo le strutture del mulino e trasformarono in una residenza il fortilizio, ancora completo di fossato, aggiungendo la parte di Nord-Ovest, fino ad allora adibita a corte interna. Oggi è ben visibile lo stacco tra i due periodi costruttivi.
Verso la metà del 1600 la proprietà passò alla famiglia De’ Bianchi e due secoli dopo una discendente, Cesarina de’ Bianchi de’ Medici si unì in matrimonio con Gian Carlo Ranuzzi, esponente di una delle più antiche e nobili Famiglie Senatorie Bolognesi, formando il ramo dei Ranuzzi De’ Bianchi.
Dal 1861 al 1894 la Torre di Gazone fu sede del Comune di Monteveglio.