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Serie imperiale

Un’opera di Flavio Favelli

A cura di

Elisa Del Prete e Silvia Litardi

Inaugurazione sabato 24 marzo 2018 ore 18.00

Ex miniCoop e Casa del Popolo, Valsamoggia – località Bazzano (Bologna)

 

Realizzata grazie al sostegno di Italian Council

Promossa da Nosadella.due e Fondazione Rocca dei Bentivoglio

Partner Comune di ValsamoggiaNOS

Sponsor tecnici: Coop Alleanza 3.0, Number 1

Con la collaborazione di Laboratorio di restauro Camillo Tarozzi, DeyeVR

Media Partner Artribune, Rai Radio 3

 

 

L'Opera/Il progetto

Serie Imperiale è un progetto dell’artista Flavio Favelli a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi promosso dall’associazione culturale Nosadella.due su commissione pubblica della Fondazione Rocca dei Bentivoglio (Valsamoggia, Bologna), vincitore della seconda edizione di Italian Council 2017, ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane (DGAAP) – Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.

 

Sabato 24 marzo 2018 alle ore 18.00 saranno presentati al pubblico i due wall painting site specific del progetto Serie Imperiale. Le opere sono realizzate in due luoghi simbolo del centro di Bazzano, la ex Casa del Popolo e la ex miniCoop, e si inseriscono nella vita e nella cultura emiliana quale prima opera dell’artista per il territorio in cui vive e lavora da più di quindici anni.

 

Le due opere site specific di Serie Imperiale, presso la ex Casa del Popolo e la ex miniCoop a Bazzano, rientrano in una pratica che Favelli sta recentemente esplorando, quella dei murali in esterno e in interno.
I soggetti dipinti in due ambienti differenti, anche se parte di un unico complesso architettonico, raccontano uno stato di passaggio che parla di una trasformazione in corso non solo di due spazi, ma di un tessuto sociale, culturale e commerciale, oltre che urbanistico, dove impegno politico, impresa cooperativa e socialità sono chiamati ad interrogarsi sul proprio presente e futuro. Nel porsi in relazione ai due luoghi, Favelli ha prima di tutto scelto di uscire dagli spazi convenzionali dell’esposizione artistica, e di realizzare due opere su muro in luoghi carichi di immagini e storia.

Il soggetto scelto dall’artista per i due wall painting riprende la bizzarra iconografia di due francobolli storici del Regno d’Italia appartenenti alla serie “Imperiale” emessa dal 1929 e in uso fino al 1946, su cui era rappresentato il volto di Vittorio Emanuele III con una ulteriore sovrastampa. Il timbro era necessario a decretare un diverso stato di appartenenza del francobollo, e qui in particolare quello della “Repubblica Sociale Italiana”, e di “Zara”, occupazione tedesca dopo l’8 settembre 1943.

Favelli riproduce su muro l’effige del sovrano come originariamente figurata sui francobolli storici, portando una riflessione sulle immagini e sui segni di un periodo molto preciso della storia d’Italia, che rappresenta ancora un capitolo sensibile e problematico per il nostro paese.

Al tempo stesso le immagini che l’artista ha scelto provengono da una sua raccolta di oggetti recuperati e trovati, che si compone, oltre che di francobolli, di oggetti semplici, d’arredo e uso comune, di mobilia, suppellettili, insegne, ovvero di tutto ciò che riporta alla sua memoria immagini personali. I suoi assemblaggi, collage e sculture sono caratterizzati da documenti, oggetti e frammenti legati alla quotidianità e alla propria vicenda biografica che l’artista riconfigura in nuove immagini poetiche e visionarie.

Dalla stratificazione storica a quella paesaggistica, a quella personale, l’intervento di Favelli si innesta quindi in un contesto più ampio, che ha a che fare con la vitalità di un paesaggio anch’esso stratificato, collocandosi nel vecchio quartiere operaio di Bazzano, tra i centri che hanno dato vita al più grande comune fuso d’Italia, Valsamoggia.

Dopo questa prima fase denominata pittura, nell’arco del 2018 il progetto attraverserà altre due fasi operative distinte denominate strappo e otturazione, che daranno origine a un’opera composita su più supporti, metafora dello stratificarsi della storia italiana cui l’opera fa riferimento.

La fase successiva dello strappo, a cura del Laboratorio di restauro Camillo Tarozzi, consisterà, dopo il 3 giugno (termine ultimo per vedere la mostra e le due opere murali), nel processo di trasposizione su tela dei due dipinti, e nella trasformazione delle due opere in un dittico. Lo strappo, solitamente atto alla preservazione di un’opera storica, è stato qui pensato e deciso ancora prima che l’opera fosse stata realizzata, rendendo “mobili” le due pitture originariamente pensate per i due ambienti.
L’otturazione, infine, sarà l’ultima fase del processo. Asportati i due quadri dai muri della ex miniCoop e della ex Casa del Popolo, Favelli si prenderà cura dei due “buchi” generati dalla rimozione dei dipinti “riempiendo” i negativi con nuovo intonaco. Un semplice gesto di stuccatura e rattoppo, che lascerà traccia del processo rievocando di nuovo la presenza dell’opera.

L’operazione artistica al grado zero dell’otturazione coincide qui con l’origine stessa dell’atto artistico: occuparsi di due buchi – dice Favelli – in due luoghi considerati “squallidi”, pone l’accento sul fatto che l’artista ha un punto di vista differente, vede il bello dove di solito il costume del suo tempo non lo vede perché è un bello che passa per il pensiero e quindi diverso. 

A completamento di queste tre fasi la documentazione fotografica in VR, a opera della startup bolognese DeyeVR, renderà infine virtualmente perpetua l’esperienza dell’installazione e dei siti che l’hanno ospitata, accompagnando l’opera-dittico su tela in tutte le sue future esposizioni.

L’intero progetto sarà accompagnato dalla produzione di un catalogo.

I due wall painting di Serie Imperiali saranno visibili al pubblico gratuitamente nei rispettivi siti (ex Casa del Popolo ed ex miniCoop) fino al 3 giugno 2018 ogni weekend (sabato e domenica 9.30 – 12.30, in occasione delle visite guidate e su appuntamento).
Per tutto l’anno il progetto sarà accompagnato da un ricco programma di appuntamenti: visite guidate, percorsi didattici per le scuole, laboratori aperti al pubblico, oltre a incontri con l’artista dedicati all’approfondimento dell’opera.

INFO

Pittura

quando: 24 marzo – 3 giugno 2018

inaugurazione: sabato 24 marzo, ore 18.00

dove: ex miniCoop e Casa del Popolo , via Ceré 12, Valsamoggia – località Bazzano (Bologna)

 

 

Orari di apertura:

Sabato e domenica 9.30 – 12.30.
In occasione delle visite guidate o su appuntamento

Ingresso gratuito

 

Come arrivare:

In treno:
Dalla Stazione Centrale di Bologna, con treni ogni ora, linea Suburbana Bologna-Vignola che raggiunge Bazzano in 45 minuti

 

In autobus:

Da Bologna: Linee 94 e 671 (Orari e fermate sul sito Tper)

 

In auto:
Dall’autostrada A1 (Autostrada del Sole):
– uscita Modena Sud (13 Km) per chi proviene da nord e da ovest
– uscita Bologna-Casalecchio (16 Km) per chi proviene da sud e da est
– uscita Valsamoggia (10 km), per tutte le direzioni

 

Contatti per info sul programma delle attività collaterali e prenotazioni visite:

tel. 051 836405 – 339 7612628 (lunedì-sabato, 9.00-13.00)

e-mail. didattica@roccadeibentivoglio.it

Social: Facebook @FRBValsamoggia @Nosadelladue

 

Ufficio stampa 

Sara Zolla

press@sarazolla.it – tel. 346 8457982

L'allestimento

Gli Eventi

Visite guidate, laboratori, presentazioni

 

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Flavio Favelli

Flavio Favelli nasce a Firenze nel 1967.
Dopo la Laurea in Storia Orientale all’Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001), quindi partecipa alla residenza TAM a Pietrarubbia, diretta da Arnaldo Pomodoro nel 1995, e al Corso Superiore Arti Visive della Fondazione Ratti con Allan Kaprow nel 1997.
Ha esposto in mostre personali in spazi privati e pubblici, in Italia e all’estero, tra cui: MACRO, Roma; MAXXI, Roma; American Academy, Roma; Museo del 900, Milano; MAMbo, Bologna; Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro; Museo Marino Marini, Firenze; Museo Riso, Palermo; Museo di Villa Croce, Genova; Centro per l’Arte Pecci, Prato; Palazzo delle Papesse, Siena; Fondazione Sandretto Re Rabaudengo, Torino; Maison Rouge – Fondation Antoine de Galbert, Parigi.
Ha partecipato a mostre collettive presso MOCA, Cleveland; Peggy Guggenheim Collection, Venezia; MOCA, Shanghai, Elgiz Museum, Istanbul; Castello di Rivoli, Torino; GaMeC, Bergamo; Galleria d’Arte Moderna, Torino; No Soul For Sale – Tate Modern, Londra; Museo Madre, Napoli; PAN, Napoli.
Ha preso parte ad alcune rassegne internazionali come la 55° edizione della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (“Vice versa”, Padiglione Italia a cura di Bartolomeo Pietromarchi); XI Biennale de L’Avana, Cuba; XIII Biennale di Scultura a Carrara, alla XV Quadriennale di Roma, 50° edizione della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (“Clandestini”, a cura di Francesco Bonami; “Italics” a Palazzo Grassi, Venezia.
Ha progettato e realizzato due installazioni bar al MAMbo di Bologna e al MARCA di Catanzaro, e due ambienti pubblici permanenti: Vestibolo presso Sede ANAS di Venezia a Palazzetto Foscari e la Sala d’Attesa nel Pantheon di Bologna per le celebrazioni dei funerali laici all’interno del Cimitero Monumentale della Certosa.
Nel 2010 è stato artista in residenza presso l’American Academy di Roma per l’Italian Fellowship, nel 2014 ha svolto una residenza d’artista all’Ambasciata d’Italia a Istanbul, e nel 2015 presso la NARS Foundation di New York.
Nel 2015 l’opera Gli Angeli degli Eroi è stata scelta dal Quirinale e dal Ministero della Difesa per rappresentare i militari caduti nella ricorrenza del 4 Novembre.
Dal 2000 vive a Valsamoggia, in località Savigno.

flaviofavelli.com

 

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