Arte in Festa Fiera a Crespellano
Dal 26 settembre, torna a Crespellano per la 36° edizione, la Festa Fiera ad animare il centro storico con il tradizionale mercato ma che con un ricco cartelloni di eventi e di spettacoli.
La Fondazione porta, di nuovo, l’Arte alla Festa Fiera di Crespellano a cura della Proloco Crespellano, giunta quest’anno alla 36° edizione.
Le due mostre (una collettiva e una personale) nelle due sedi espositive (Palazzo Garagnani e Palazzo del Municipio di Crespellano), ad ingresso gratuito, inaugureranno entrambe mercoledì 25 settembre, a Palazzo Garagnani, alle opre 20:30.
Un’idea di pittura a Bologna, dal 1950 al 1970
Sono: Alberto Abbati, Giorgio Azzaroni, Renato Barilli, Vasco Bendini, Luciano Bertacchini, Maurizio Bottarelli, Giovanni Ciangottini, Lea Colliva, Carlo Corsi, Pier Achille Cuniberti, Giovanni D’Agostino, Paola De Laurentiis, Luciano De Vita, Giuseppe Ferrari, Franco Filippi, Giancarlo Franchi, Alfonso Frasnedi, Carlo Gajani, Giovanni Korompay, Giuseppe Landini, Luciano Leonardi, Pompilio Mandelli, Carlo Mastronardi, Antonio Mazzotti, Mario Nanni, Leone Pancaldi, Paolo Pasotto, Bruno Pinto, Concetto Pozzati, Lidia Puglioli, Bruno Pulga, Andrea Raccagni, Raimondo Rimondi, Sergio Romiti, Ilario Rossi, Lucio Saffaro, Germano Sartelli, Vincenzo Satta, Renzo Schirolli, Romana Spinelli, Sergio Vacchi, Tullio Vietri.
La mostra ad ingresso gratuito rimarrà esposta fino al 20 ottobre 2019: giovedì 26/09 dalle ore 20:30 alle 23:00, venerdì 27/09 dalle ore 20:00 alle 23:00, sabato 28/09 dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle ore 15:00 alle 23:00, domenica 29/09 dalle ore 10:00 alle 12:30 e dalle ore 15:00 alle 23:00 e, dopo la Fiera, sabato 5, 12 e 19/10 dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle ore 15:00 alle 19:00, domenica 6, 13 e 20/10 dalle ore 15:00 alle 19:00.
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Equador
La sala consigliare del Palazzo del Municipio di Crespellano (Piazza Berozzi 3), invece, ospita la personale dedicata alle fotografie del crespellanese Luca Ballotta: Equador. Esatto, proprio Equador con la Q e non la C…
Equador è stata l’azienda che per tutta la sua vita lavorativa ha gestito mio padre, non ho idea esatta di quando sia stato il suo primo giorno, ma certamente parecchi anni fa, almeno 30 …direi quasi 40. Conosco bene invece la data in cui ha deciso di riposarsi e godersi i suoi nipotini, gennaio 2019.
Il giorno che ho sentito pronunciare la parola chiusura è stato come un fulmine a ciel sereno, il finale era già noto a tutti, ma nessuno di noi immaginava quando questo sarebbe accaduto.
Proprio quel giorno, è nato questo progetto fotografico.
L’officina è diventata un luogo – non luogo, un contenitore del tempo che è passato in questi 40 anni di attività, le pareti conservano oggi i segni dell’operosità emiliana, che ha arricchito (non solo
economicamente) una generazione che sta scomparendo. Ho cercato di condensare in ogni singolo scatto, gli anni vissuti dall’azienda in maniera operosa, ponendo l’attenzione ai particolari, testimoni del tempo trascorso; ora diventati poco più che non luoghi.
Non è un lavoro che mostra ciò che è stato, bensì ciò che è diventato, senza alcuna nostalgia o retorica per il passato. Per questo ho utilizzato la fotocamera come una lente d’ingrandimento, andando alla ricerca di tutti quei
dettagli, spesso invisibili o dimenticati, che mostrano come il mondo intorno a noi sia cambiato, giorno dopo giorno, senza che noi ce ne accorgessimo. L’attenzione si è soffermata nei particolari che “raccontano” loro malgrado il passare di questi anni. Così come la scansia di oggetti di dubbia utilità che si sono accumulati nel tempo, al “loro” posto da sempre, o le macchie sulla cabina di verniciatura, che nessuno ha materialmente fatto, testimoniano
l’operosità di questi 40 anni di operosità emiliana.
È una riflessione sullo scorrere del tempo attraverso ciò che ci circonda, senza apparentemente cambiare mai. (L. Ballotta)