
Lo staff ti racconta.. Cosa abbiamo letto nel 2023?
Ferite, dolori, follie, castelli, indagini, macchine e conflitti. Ognuno ha trovato un po’ di sé stesso e del mondo nelle letture preferite del 2023. Dalla letteratura contemporanea ai grandi classici, ce n’è per tutti.
Matteo (Musei)
“La ferita dei non amati” di Peter Schellenbaum. Il libro affronta le difficoltà che il bambino che si sente non amato affronta, da adulto, per trovare la propria via per la felicità. Questa via è resa difficile dal trauma infantile che lo fa vivere nella costante convinzione di non essere giusto, di non andar bene, portandolo pertanto ad instaurare rapporti affettivi fallimentari. L’importanza per me sta nel fatto che si parla della mia situazione psico-emotiva.
“Vita attraverso le lettere” a cura di Lorenzo Mondo. Attraverso una scelta di lettere significative, l’autore descrive la vita di Cesare Pavese, dall’adolescenza fino alla terribile conclusione, il suicidio disperato e immerso nella solitudine in quell’hotel di Torino. Amo questo autore, soprattutto nei passaggi più personali. Ho amato meno “Dialoghi con Leucò”, che lui invece stimava essere la sua opera meglio riuscita. Mi accomunano a lui molti pensieri e il tipo di sensibilità che esprime.
Katia (Biblioteche)
Conoscevo già Natsuo Kirino, scrittrice giapponese, perchè avevo letto un paio di suoi romanzi qualche anno fa. Scrive gialli e noir, genere che solitamente trovo noioso (anche se una bibliotecario non dovrebbe dirlo), ma devo dire che i suoi mi hanno colpito molto. Durante il 2023 ho letto tutti i suoi romanzi sui quali sono riuscita a mettere le mani, e forse quello che ho preferito è stato “Le quattro casalinghe di Tokyo”, che sembra un misto tra Desperate Housewives e Sin City, il tutto sapientemente narrato con il tipico stile nipponico.
Tommaso (Segreteria)
La trilogia L’Età della Follia (Un piccolo odio, Il problema della pace, La saggezza delle folle) di Joe Abercrombie scrittore fantasy di cui avevo apprezzato la prima serie di libri (molto più classica) che in questa sua prosecuzione diventa con un taglio anche sociologico veramente cruda e cattiva all’estremo
Francesco (Biblioteche)
Il dottor Živago – Boris Pasternak
Il libro del 2023 per me è questo, in modo inequivocabile. Perché la letteratura russa è un mio feticcio, perché è un romanzo di rara bellezza, perché mi sconfisse la prima volta, per poi conquistarmi la seconda. Perché la scena dell’addio a Lara è diventata il brano che ho letto ad una performance di lettura espressiva, assicurandomene il ricordo duraturo. Comunque, l’unica traduzione possibile – cioè di fatto pittorica – è quella di Zveteremich.
Maddalena (Biblioteche)
Follia di Patrick McGrath è un libro del 1996 con cui mi sono scontrata solo quest’estate. E fin dalle prime pagine mi ha travolta. Letto in 2 giorni, forse in 3. Romanzo psicologico, quasi un thriller, in cui le parole chiave sono ossessione, seduzione, razionalità e il suo opposto, libertà e suspence. Non si può che provare empatia nei confronti dei personaggi e rassegnarsi all’idea che l’essere umano sia soprattutto irrazionale. Da leggere e rileggere.
Rita (Musei)
Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jackson. Quando un libro ti piomba addosso in tutti i sensi. La scorsa estate ho notato la copertina di questo libro in una foto su Instagram e ho pensato “titolo curioso” ma senza approfondire. Lo stesso giorno, girandomi di scatto in Biblioteca a Castelletto, ho urtato uno scaffale e questo libro mi è letteralmente caduto sui piedi. Si vede che dovevamo incontrarci. Una lettura veloce e vorace, di quelle che fatichi a interrompere perché accompagnata da quel brividino che non ti molla mai e ti accompagna fino alla fine. Un horror senza colpi di scena, che ti abitua pian piano alla follia e la normalizza, facendotela digerire poco alla volta, tanto che alla fine non percepisci un giusto o uno sbagliato ma assisti, respiri e accetti.
Da leggere in silenzio.
Andrea (Biblioteche)
Macchine come me di Ian McEwan. E’ uno dei titoli letti quest’anno dal gruppo di lettura di Castelletto e forse quello che mi ha colpito di più. Il romanzo tratta in modo originale (e disturbante) un argomento affrontato in precedenza da tanta letteratura fantascientifica: il rapporto tra l’uomo e l’intelligenza artificiale. Oggi però non si tratta più di fantascienza ma di una realtà concreta e McEwan lo capisce benissimo mostrandoci, col suo stile asciutto e corrosivo, cosa può accaderci quando una macchina entra così a far parte della nostra esistenza da arrivare a mettere in discussione non solo la nostra moralità, ma la natura stessa dei nostri sentimenti.
Aurelia (Archivi)
Andrea Camilleri, La rivoluzione della luna, Palermo 2013
Anche se solo per ventisette giorni, a partire dal 16 aprile 1677, la Sicilia visse l’esperienza di essere governata da una donna, la viceregina donna Eleonora de Moura, vedova del viceré Aniello de Gusman, il quale in punto di morte nominò quale suo successore la giovane moglie. Eleonora assolse al suo compito con eccezionali capacità e senso dello Stato. Donna intelligente e indipendente approfittò dell’occasione per varare provvedimenti clamorosi, ovviamente anche a favore delle donne.
Camilleri attorno a questa vicenda storica, durata quanto un ciclo lunare, costruisce un romanzo accattivante e pieno di suspence. Da leggere!
Veronica (Musei)
Nel 2023 ho ripreso un genere che ho sempre amato, il noir, e ho avuto modo di godermi in modi piuttosto diversi, sia attraverso la lettura (“Reo confesso” di Valerio Varesi, “La testa perduta di Damasceno Monteira” di Antonio Tabucchi), che attraverso i videogiochi, che solitamente non rientrano tra i miei interessi. Grazie a mio marito ho avuto modo di provare il gioco di indagini “L.A. Noir” che ho trovato intensamente coinvolgente e consiglio a chiunque sia appassionato del genere.
Jessica (Musei)
Ragazze elettriche di Naomi Alderman.
Storia del ribaltamento di una società fondata su discriminazione sessuale, violenza, disprezza e chiusura mentale (chissà quale?!) grazie al risveglio nelle giovani donne di un organo, la “matassa”, che permette loro di generare scosse elettriche in caso di aggressione. In origine, questo potere ribalta le carte in tavola di un mondo da sempre dominato dalla sottomissione della donna; la differenza di genere si appiana fino a quando le donne cominciano a desiderare vendetta e poi volontà di conquista, sottomettendo a loro volta gli uomini con le stesse scuse usate in passato (religione, supremazia fisica, ecc.).
E’ uno di quei libri che vorrei tanto leggere ma con la testa di un uomo, per confrontare i due punti di vista e capire se effettivamente l’identità di genere condiziona così tanto la formazione del mio punto di vista.
Luca (Comunicazione)
Per le letture 2023 ho un ex aequo alla Tamberi-Barshim alla gara di salto in alto delle ultime Olimpiadi. Entrambi si meritano un piede sul podio, per motivi diametralmente opposti. Da una parte abbiamo “Il Selvaggio” di Guillermo Arriaga, uno dei libri più brutali, sanguinari e violenti che io abbia mai letto. Pieno di ferocia pura e dolore insulso. C’è un lupo di nome Colmillo, c’è aria di Messico, c’è il misticismo del sudamerica. Un libro che non dà tregua, in nessun momento. L’altro è “Colore puro” di Sheila Heti, un libro difficilissimo da riassumere: onirico, etereo, extra terreno. Scene che rimangono sospese, interpretabili. Una di quelle storie da rileggere ciclicamente ogni dieci anni, per trovarci ogni volta un dettaglio diverso.
Giulia (Presidente)
Sempre mossa dalla necessità di rafforzare le coordinate, nel 2023 sono stata travolta da “Tempo di seconda mano” di Svetlana Aleksievič e da “V13” di Emmanuel Carrère, che – partendo chi più da lontano, chi più da vicino – mi hanno accompagnata nella complessità che genera e alimenta anche due dei principali conflitti che segnano questi giorni e mesi.