Il 1 giugno 1967, esce nei negozi di dischi Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band ottava fatica dei The Beatles, prodotto anch’esso, come molti altri da Sir. George Martin.

Quest’anno, quindi, si celebra il 50° anniversario dall’uscita, di questo concept album (uno dei primi), considerato uno dei capolavori dei Beatles nonché uno tra i dischi più importanti della musica pop e del rock, che ha venduto undici milioni di copie negli Stati Uniti e trentadue milioni in tutto il mondo, vincendo quattro premi Grammy e presente in tutte le classifiche dei migliori album di sempre.

 

Perché parliamo qui di Sgt. Pepper?

Ne parliamo perché è inventariato con il num. 3221 nel catalogo della Mediateca di Bazzano e perché la rassegna Corti, Chiese e Cortili ha voluto celebrare questo anniversario con un grande concerto con Bononia Sound Machine, venerdì 30 giugno a Villa Nicolaj a Calcara di Valsamoggia.

 

Perché parliamo della copertina di Sgt. Pepper?

Per spiegarvelo devo svelarvi un po di dietro le quinte della rassegna.
Tra marzo ed aprile, quando si prepara l’opuscolo e tutta la grafica della nuova rassegna, negli uffici della Fondazione si apre la caccia alla nuova immagine rappresentativa della prossima edizione. Si guardano i contenuti dei concerti, chi suona, quali sono i temi da far risaltare e si fanno delle prove. Tra le tante immagini selezionate per questo trentunesimo Corti, Chiese e Cortili, ovviamente l’idea di fare un omaggio a questo disco e alla sua copertina, ci aveva in un primo momento molto tentato.
Nella mia galoppata sul web alla ricerca di notizie, sopratutto riguardo i diritti di immagine, mi sono imbattuta nella storia di questa copertina.

Una storia che vale la pena raccontare.

L’immagine scelta per la rassegna è stata poi un’altra come ben sapete, ma questa è un’altra storia…

 

Il Club dei cuori solitari del Set. Pepper

Nel 2011 un sondaggio della rivista Rolling Stone promosso fra i suoi lettori ha eletto questa copertina come la più bella della storia del Rock (davanti a quelle di The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd e di Nevermind dei Nirvana), eppure John, Paul, George e Ringo hanno dovuto sudare parecchio per vederla stampata.

Sembra fu un’idea di Paul McCartney (Bill Harry, Beatles -The Beatles Encyclopedia, 1997), poi realizzata da Peter Blake e la moglie Jann Haworth. La carriera artistica di Blake fu letteralmente lanciata da questo progetto, facendolo diventare nel tempo uno dei più conosciuti artisti pop britannici: un collage in cui i Beatles raccolgono, in questo immaginario “Club dei cuori solitari”, alcuni personaggi (contemporanei e non) davanti al quale gli sarebbe piaciuto esibirsi, il loro pubblico ideale.

C’era l’idea e c’era l’artista ma anche un non-piccolo problema di copyright.

Fu questa la preoccupazione che portò la EMI, la casa discografica, a bocciare in un primo momento il progetto. Come avrebbe fatto ad ottenere il consenso all’utilizzo delle immagini di tutti questi personaggi? A quale prezzo? Per queste preoccupazioni i responsabili della EMI, Sir Joseph Lockwood in testa, bocciarono in un primo momento il progetto senz’appello.

Ma i quattro Betles erano determinati, volevano proprio quella copertina, per cui alzarono il telefono e contattarono tutti i personaggi che, nonostante i timori, rilasciarono il loro consenso, dichiarando di essere ben contenti di apparire e di non voler alcun compenso economico (ebbero solo qualche problema con l’attore americano Leo Gorcey, che volle 500 dollari in cambio e fu estromesso dal progetto finale e con l’attrice Mae West, star del musical statunitense e primo vero e proprio sex symbol del cinema, perplessa in un primo momento e poi convinta dai quattro Beatles in persona).

 

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La copertina di Set. Pepper’s Lonely Hearts Club Band

 

Chi erano questi personaggi?

 

In alto da sinistra

Il guru Sri Yukteswar, l’occultista Aleister Crowley, l’attrice Mae West, il comico Lenny Bruce, il compositore Karlheinz Stockhausen, il comico W.C. Fields, lo psichiatra Carl Gustav Jung, lo scrittore Edgar Allan Poe, il ballerino/attore Fred Astaire, il pittore americano Richard Merkin, una “Varga Girl” (illustrazione di Alberto Vargas), l’attore Huntz Hall, l’architetto Simon Rodia e Bob Dylan

In seconda fila

L’illustratore del XIX secolo Aubrey Beardsley, il politico Sir Robert Peel, lo scrittore Aldous Huxley, il poeta Dylan Thomas, lo scrittore Terry Southern, il cantante Dion DiMucci, l’attore Tony Curtis, l’artista Wallace Berman, il comico Tommy Handley, Marilyn Monroe, lo scrittore William Burroughs, il guru Sri Mahavatar Babaji, Stan Laurel (Stanlio), l’artista Richard Lindner, Oliver Hardy (Ollio), il filosofo politico Karl Marx, lo scrittore Herbert George Wells, il guru Sri Paramahansa Yogananda, lo psicanalista Sigmund Freud, il profilo di una persona anonima.

In terza fila

L’ex componente dei Beatles Stuart Sutcliffe, un’altra persona anonima, il comico Max Miller, la “Petty Girl” dell’artista George Petty, Marlon Brando, l’attore Tom Mix, lo scrittore Oscar Wilde, l’attore Tyrone Power, l’artista Larry Bell, l’esploratore David Livingstone, l’attore Johnny Weissmuller, lo scrittore Stephen Crane, James Dean, il comico Issy Bonn, lo scrittore George Bernard Shaw, lo scultore Horace Clifford Westermann, il calciatore del Liverpool Albert Stubbins, il guru Sri Lahiri Mahasaya, lo scrittore Lewis Carroll, Lawrence d’Arabia.

Davanti

La statua di cera del pugile Sonny Liston, un’altra “Petty Girl”, le statue di cera di George Harrison e John Lennon, l’attrice Shirley Temple, le statue di cera di Ringo Starr e Paul McCartney, Albert Einstein, i quattro Beatles, il cantante Bobby Breen, l’attrice Marlene Dietrich, un soldato americano, l’attrice Diana Dors, Shirley Temple (per la seconda volta, con una maglietta in cui si può leggere “Welcome The Rolling Stones”).

Gli scartati

Diversi personaggi che erano stati scelti all’inizio non apparvero nel collage finale. Fra essi, Brigitte Bardot, René Magritte, Alfred Jarry, Friedrich Nietzsche, Gesù Cristo e Adolf Hitler (gli ultimi due depennati per paura di provocare controversie).

 

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Il set fotografico

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Alcuni personaggi, inizialmente presente e poi oscurati (es. Adolf Hitler)

 

Occorsero 2 settimane di lavoro per allestire i grandi cartonati a grandezza naturale e tutto il resto della scenografia, gli oggetti, i pupazzi e anche le statue di cera originali già collocate al museo di Madame Tussaud e 3 ore di set, al fotografo Michele Cooper.

La copertina, che si apriva a libro, aveva anche un retro, ovviamente, sul quale per la prima volta sono stati stampati i testi delle canzoni e, all’interno, erano stati stampati alcuni oggetti (baffi, gradi da sergente, il logo del Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band) che potevano essere ritagliati ed utilizzati dai fan (una sorta di merchandising low-budget). Anche la fodera del vinile conteneva un pupazzetto del sergente da ritagliare ed assemblare.

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Il retro-copertina

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L’inserto con i gadget ritagliatili

 

Ovviamente, gli appassionati della teoria PID (Paul Is Dead), che circola dal 1969 (secondo la quale il bassista dei Beatles sarebbe morto nel 1966 per un incidente stradale e poi sostituito da un sosia) in questa hanno trovato decine di “indizi” nascosti. Ma su questa è ancora un’altra storia…

I costi di realizzazione della sola copertina ammontarono a 2.867 sterline, una cifra per quei tempi sbalorditiva. «Con quella cifra si potevano acquistare due Jaguar» diceva Tony Bramwell, loro tecnico durante i tours.

Lasci a voi decidere se furono o meno soldi ben spesi.

 

Citazioni e parodie

Vincitrice del premio Grammy per la miglior copertina per album del 1968, la cover è diventata nel tempo un vero proprio cult, tanto da essere stata nel tempo citata e replicata più volte.

Tra le citazioni musicali, famosissima quella di  Frank Zappa e il supo We’re Only in It for the Money.

 

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Frank Zappa – Were only in it for the money

 

Ma oltre a questa sono tantissime le citazioni del mondo pop, dalla televisione, ai videogiochi…

 

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Il più recente omaggio è quello realizzato del digital designer e art director inglese Chris Barker, nel quale ha riunito molte delle celebrità scomparse nel 2016. Realizzato con l’aiuto di amici è diventato in pochissimo tempo assolutamente virale sul web negli ultimi giorni dello scorso anno. (Se volete conoscere meglio Chris Barker, e credetemi ne vale la pena, potete trovarlo su TwitterPinterestInstagram).

 

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Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band
The Beatles

Durata: 39 min e 43 secondi

Etichetta Parlophone, Capitol Records, EMI

Produttore : George Martin

Registrazione: Abbey Road Studios, dal 6 dicembre 1966 a aprile 1967

Tracce:

1 Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band

2 With a Little Help from My Friends

3 Lucy in the Sky with Diamonds

4 Getting Better

5 Fixing a Hole

6 She’s Leaving Home

7 Being for the Benefit of Mr Kite!

8 Within You Without You

9 When I’m Sixty-Four

10 Lovely Rita

11 Good Morning Good Morning

12 Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (Reprise)

13 A Day in the Life

 

Lo trovate presso la Mediateca Comunale di Bazzano: Inventario 3221 – Collocazione CD 2484 02.10

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